Terremoto, piani di ricostruzione: se l'Ateneo costa pił dei professionisti privati

Barisciano - piani di ricostruzione troppo cari

PrimaDaNoi.it  01-03-2011 

IL CASO. BARISCIANO. Il Comune di Barisciano ha affidato incarichi diretti alla Facoltà di Architettura e Design di Camerino per stilare i piani di ricostruzione ma secondo l'opposizione, la spesa sarebbe superiore a quella investita facendo ricorso ad un professionista privato...

La polemica si trascina ormai da molti mesi. Da un lato ci sono le Università, che la Regione ha fatto entrare a pieno titolo in questa prima fase della ricostruzione, dall'altro lato i singoli professionisti (geologi e ingegneri) che con forza chiedono di non saltare il passaggio della selezione pubblica.

«Vogliamo chiarezza e trasparenza, nel rispetto dei principi normativi sulla selezione dei soggetti a cui affidare la redazione dei piani di ricostruzione», dicevano qualche settimana fa i professionisti.

«Basta con le gelosie», replicavano dagli atenei. Ma dopo tante chiacchiere e teorie adesso sul tavolo ci sono realmente le convenzioni e quindi anche cifre e numeri che possono far comprendere meglio le diverse posizioni. Emblematico il caso di Barisciano che ha stipulato una convenzione con l'Ateneo di Camerino.

Il gruppo di minoranza - guidato da Walter Salvatore - ha passato attentamente al setaccio il corpo della convenzione tra le due parti, il capitolato tecnico ed il calcolo della spesa. Ma non solo: ha poi chiesto, in via informale, un preventivo ad uno studio professionale che avesse un'esperienza pluridecennale «comprovata da un corpulento curriculum». Risultato? Una comparazione tra preventivi diversi avrebbe potuto portare un risparmio alle casse comunali.

«L'onorario da corrispondere ai professionisti dell'Università appare eccessivo», spiega Salvatore contestando la convenzione, «specialmente in considerazione del fatto che lo si spaccia per un semplice rimborso spese».

Nell'articolo 9 della convenzione si parla di 450.000,00 euro al lordo di Iva ma nelle premesse si fa esplicito riferimento ad un «prevedibile incremento delle spese del 20% che porta l'investimento complessivo a 540.000,00 euro».

I TEMPI: 19 O 17 MESI?

Nell'articolo 8 della convenzione si dichiara che la durata delle attività è di 1 anno ma nello stesso articolo si puntualizza che si parla di 270 giorni lavorativi, a cui si devono sommare i tempi amministrativi, puntualmente previsti nello stesso articolo e che caratterizzano i passaggi formali tra le varie fasi operative.

«I 270 giorni lavorativi, se tradotti in mesi», spiega Salvatore, «rappresentano 13 mesi e mezzo a cui occorre sommare un calcolo per difetto dei "tempi amministrativi" consistenti in almeno altri 90 giorni lavorativi, 5 mesi. L'intera operazione si chiuderebbe, quindi in 19 mesi, oltre 1 anno e mezzo.

Osservando invece l'allegato "Calcolo della Spese" nel capitolo 2, paragrafo 2 si ritrovano alcuni elementi già visti nella convenzione «ma dobbiamo constatare», spiega il consigliere di minoranza, «che qui si prevedono 210 giorni lavorativi invece dei 270 precedenti. Sono meno giorni di quelli dichiarati in convenzione ma sono sempre 11 mesi a cui occorre aggiungere i soliti tempi amministrativi tra le singole fasi. Si arriva dunque a circa 17 mesi, poco meno di un anno e mezzo».

LE TARIFFE

L 'Ateneo di Camerino, si spiega poi nella convenzione, applicherà tariffe orarie rapportate alla media degli stipendi per fascia di inquadramento del personale impiegato nel progetto.

«In realtà queste somme», sostiene ancora il consigliere d'opposizione, «sono di molto superiori all'onorario (e spese relative) ammissibili dalle tariffe professionali. L'importo così alto è dovuto ad un numero impressionante di ore di lavoro e quindi, per altro, si stravolge e si tenta di bypassare la norma poiché si paga ad ore un lavoro che normalmente è pagato con altri criteri tariffari».

Nel decreto ministeriale 3/09/1997 n. 417 si stabilisce il costo orario delle vacazioni: per il professionista incaricato 56,81 euro; per ogni aiuto iscritto all'Albo degli Ingegneri o Architetti 37,96 euro; per ogni aiuto di concetto 28,41 euro.

«Nel nostro caso», sottolinea il consigliere, «spregiudicatamente spacciato per rimborso spese, ci viene chiesto di riconoscere, per ogni ora di lavoro: per il Professore Ordinario 80 euro, per il professore associato 60 euro, per il ricercatore 40 euro, per il personale tecnico amministrativo 23 euro, per il consulente laureato 10 euro. A questi occorre sommare i rimborsi spese (vitto, alloggio, carta, puntine da disegno, viaggi, ecc...) In nessun decreto ministeriale si stabilisce che un professore ordinario o associato debba essere pagato più di un professionista iscritto all'Albo, tant'è che nelle varie gare, dove gli studi professionali partecipano raggruppati con valentissimi professori, anche consulenti del Consiglio Superiore dei LL.PP., viene esposto il costo orario appena detto (sempre limitato a prestazioni extra tariffa)».

L'OFFERTA DI UNO STUDIO PRIVATO

L'opposizione ha poi chiesto un preventivo per effettuare lo stesso tipo di lavoro ad uno studio privato. Cosa è saltato fuori? Lo racconta Salvatore: 180 giorni totali per l'espletamento delle attività. Non si tratta di giorni lavorativi ma di giorni di calendario. Ciò vuol dire che in 6 mesi le attività sono concluse, ovvero 1/3 del tempo previsto dall'Università.

350.000 euro di compenso senza eventuali sorprese od a aumenti dell'ultima ora (un risparmio quindi di 190 mila euro rispetto alla convenzione) «ma soprattutto», spiega il consigliere di minoranza, «dove vanno a mangiare e dormire e quante volte ci vanno sono affari loro così come sono affari loro quanti viaggi devono fare per svolgere l'attività e neanche ci importa quanto ciascuno di loro prende di stipendio o quante puntine da disegno dovranno utilizzare. Considerando che il tempo, nel nostro caso, è forse la risorsa più preziosa, probabilmente sarebbe addirittura conveniente spendere di più pur di avere il risultato nel minor tempo possibile».

 01/03/2011 11.14

Alessandra Lotti - PrimaDaNoi.it