Sindaco tirolese vuole abbattere i cinghiali

i nostri tirolesi

19 giu. 2014

Con il decreto Barca del 2012 i Comuni del cratere si sono trovati improvvisamente nella condizione di dover "cacciare/epurare" tutti quegli amministratori che per i motivi più svariati avevano un ruolo da protagonisti nella ricostruzione.

A Barisciano, dove i danni causati dal sisma riguardato la maggior parte delle abitazioni, trovare un amministratore che non fosse "interessato" alla ricostruzione e che dunque della ricostruzione non sapesse e capisse assolutamente nulla è stata cosa difficile.

Il risultato è che oggi ogni azione adottata dei rappresentanti locali sopravvissuti all'epurazione sembra provenire da soggetti estranei al contesto.

Sembrano un gruppo di folcloristici tirolesi intenzionati a governare Barisciano ignari delle problematiche e delle esigenze che lo riguardano.

E' il caso della raccolta firme che in questi giorni a Barisciano tenta di ottenere il necessario consenso affinché Provincia ed Enti preposti si decidano finalmente ad intraprendere una qualsiasi azioni fianalizzata a contrastare l'eccessiva invasività dei cinghiali.

Nessuna azione istituzionale o presa di posizione formale da parte del "primo cittadino/tirolese" all'indirizzo della Provincia. Nessuna azione formale da parte del consigliere provinciale proveniente da Barisciano, anch'esso evidentemente altoatesino, all'indirizzo dell'Ente in cui è stato eletto.

L'unico atto che il nostro primo tirolese ha intrapreso per affrontare e risolvere il problema dei cinghiali è quello di apporre la prima temeraria firma sulla petizione. Una mossa ardimentosa, da vero condottiero e trascinatore di masse.

Lo stesso ardore è invece mancato in occasione della petizione popolare che voleva stimolare gli Enti preposti perché provvedessero alla messa in sicurezza e magari al recupero della Chiesa di Valle Verde.

In questo caso, anzi, sembra che la petizione desse un qualche fastidio tanto che, con il solito ordine di scuderia, ci si è prodigati per boicottarne la buona riuscita.

Walter Salvatore