Sindaco cade dal pero
18 lug. 2012
Estremamente fastidioso leggere le argomentazioni addotte dal Sindaco di Barisciano per giustificare la sveltina con cui ha caparbiamente voluto affidare, ad un Ateneo fino ad allora sconosciuto, l'incarico di redigere il Piano di Ricostruzione del centro storico dietro il modico rimborso spese di 520.000,00 euro.
Quando il Sindaco ha votato e fatto votare in consiglio la firma della convenzione con l'Università aveva sotto gli occhi, e con lui tutti i consiglieri, l'offerta di uno studio privato di gran lunga più conveniente economicamente (350.000,00 euro) e temporalmente (3 mesi invece dell'anno e mezzo stimato da Camerino).
Da sottolineare che i 350.000,00 euro quotati dallo studio privato, in fase di gara e quindi in regime di leale concorrenza, sarebbero infine risultati sensibilmente inferiori.
Questa supina abitudine ad obbedire agli ordini di scuderia, che arrivino dal partito o da non meglio classificabili funzionari, senza prima accendere il cervello e considerare le conseguenze ed i danni che tali "suggerimenti" causano agli interessi dei cittadini, è un vizietto che questa opposizione non si stancherà mai di denunciare e portare all'attenzione dei media e, come in questo caso, delle autorità inquirenti.
Finanche nel regolamento della truppa militare è prescritto che chi esegue ordini idioti è chiamato a risponderne personalmente alla stregua dell'ufficiale che li ha impartiti.
Così come non ci si stancherà mai di additare l'atteggiamento di amministratori incapaci di assumersi le responsabilità delle proprie scelte e usano scaricare le conseguenze sempre ed immancabilmente su qualcuno o qualcos'altro.
In questo caso (affidamento senza gara ed a costi ingiustificabilmente alti) le responsabilità sono invece chiaramente individuate tanto che, con nota del 17/6/2011, il sottoscritto avvisava tutti i consiglieri che in caso di condanna da parte della Corte dei Conti o del TAR, tutte le spese legali sostenute e quelle pagate od eventualmente ancora dovute all'Università di Camerino sarebbero state imputate, pro quota, a ciascuno di loro. [Vedi all.to ]
Ora c'è da chiedersi che fine abbiano fatto il ricorso al TAR intentato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e l'esposto/denuncia presentato alla Corte dei Conti da questa minoranza oltre un anno e mezzo fa.
Con una certa riluttanza siamo obbligati ad accettare che tacciano sulla questione il Commissario per la ricostruzione nonché Presidente della Regione Abruzzo, il Presidente della Provincia, il Prefetto e quant'altre istituzioni apicali interpellate ai tempi con la ns. denuncia/richiesta di chiarimenti, ma con forte inquietudine e preoccupazione dobbiamo constatare un identico e questa volta assordante silenzio da parte dei due più importanti organi di controllo dell'attività della Pubblica Amministrazione.
Walter Salvatore