Sciopero della fame... per la prova costume

17 lug. 2014

Il Sindaco di Villa Sant'Angelo ha annunciato l'inizio dello sciopero della fame per protestare contro lo stato di incertezza che vive la ricostruzione.

Un esponente aquilano di quel che rimane di Forza Italia glielo appoggia, il Sindaco di L'Aquila partecipa sentitamente e quello di Navelli manifesta solidarietà.

Dall'altra cinquantina di colleghi, soprattutto da quel ristretto gruppetto posto a capo dei vari Uffici della Ricostruzione, silenzio assordante.

Lo stesso innaturale silenzio proveniente, dal giorno del terremoto ad oggi, da gran parte della classe politica nostrana e da quei Sindaci risultati pressoché inutili anche quando seduti ai tavoli della ricostruzione.

Chi ha aperto bocca l'ha fatto spesso solo per slinguazzare qualche deretano blasonato o per rendere la ricostruzione tutt'altro che semplice e rapida.

Nel frattempo siamo stati assaliti da pirati e faccendieri giunti da ogni dove ed abbiamo subito la prosopopea di improbabili leader della ricostruzione che hanno partorito regole e procedure azzerando in un sol colpo ogni pregressa esperienza maturata durante i passati terremoti italiani.

In questo quadro lo sciopero della fame messo in atto da un solo Sindaco, sugli oltre 50 che nel cratere tirano a campare, appare il drastico rimedio per risolvere una prova costume altrimenti destinata a fallire.

Si è vista tutt'altra partecipazione ed unità d'intenti quando i Sindaci sono andati a legarsi con la loro bella fascia tricolore ai cancelli del TAR Abruzzo che li doveva giudicare per gli affidamenti milionari senza gara alle Università.

Quando gli interessi sono personali i motivi e la voglia per far convergere una protesta o per chiedere la modifica di una norma appaiono come d'incanto.

Walter Salvatore