Ricostruzione: Sindaci in conflitto d'interessi

sindaci in conflito di interessi

24 giu. 2014

In occasione dei recenti incontri tenutisi a Fossa, sia con i Sindaci del Cratere che con quelli dei Comuni fuori cratere, sembra siano stati individuati almeno 20 punti/temi da normare meglio o da normare ex novo.

Tranne qualche generica quanto scontata affermazione di principio non è dato saperne di più.

In qualità di Presidente di Consorzio e quindi quale soggetto tenuto a trasformare in pratica quanto disciplinato in conseguenza di tali riunioni, non posso esimermi dal manifestare una qualche preoccupazione.

Grazie ad un evidente conflitto d'interessi è difficile che i Sindaci abbiano rilevato o fatto rilevare le criticità contenute in quell'articolo di legge (L 388/2000 art. 53 comma 23 e s.m.i.) che consente di attribuire ai componenti dell'organo esecutivo, quindi a se stessi, la responsabilità degli uffici e dei servizi ed il potere di adottare atti anche di natura tecnica gestionale.

Un potere più che discutibile in tempi normali ma che in occasione della ricostruzione e degli enormi interessi che vi ruotano intorno dovrebbe far riflettere il legislatore che ha in animo (almeno a parole) di voler prevenire e combattere le iniquità, le illegalità, gli illeciti appetiti nonché le inutili sovrapposizione fuzionali tra i comuni e gli uffici dell'USRC.

Se oggi ad un Sindaco è permesso di accentrare su di se tutti i ruoli, sia tecnici che politici, e nulla gli impedisce di cantarsela e suonarsela a piacere lo dobbiamo a questa "sveltina normativa" che stravolge gli scopi della riforma Bassanini in vigore nel resto dei Comuni da oltre vent'anni.

Prima di normare ex novo temi pratici e tecnici, riguardo i quali è lecito nutrire dubbi sulle reali capacità di giudizio da parte dei primi cittadini, sarebbe utile individuare e correggere le antiche storture così, tra qualche anno, quando le procure saranno piene di casi di mala amministrazione, nessuno si farà male cadendo dal pero.

Walter Salvatore