RICOSTRUZIONE: Gabrielli intervenga
12 mar. 2014
Le molteplici segnalazioni fatte a tempo debito e con largo anticipo sui temi che la normativa sulla ricostruzione non regolamenta adeguatamente e gli innumerevoli inviti ad elaborare per tempo, con gli attori preposti, procedure chiare e trasparenti utili a fronteggiare le varie problematiche facilmente individuabili quanto prevedibili, hanno trovato la maggior parte dei Sindaci sordi ed inadeguati.
Tra questi il Sindaco di Barisciano ha saputo ritagliarsi, con pervicacia, la parte da leone.
Ancora oggi sembra non abbiano contezza dei meccanismi che regolano le varie fasi dei procedimenti tanto che li vediamo spesso intervenire tardivamente e solo quando obbligati ad affrontare gli inevitabili quanto prevedibili effetti negativi di questa manifesta inconcludenza.
Di contro coloro che hanno "osato" stimolare l'attenzione di queste permalose prime donne sui nodi irrisolti della ricostruzione sono stati derisi, accusati di strumentalizzazione a fini politici, epurati, messi in cattiva luce ed addirittura, in alcuni casi, denunciati adducendo motivazioni farneticanti.
Invece di tentare di prevedere e governare gli eventi evidentemente hanno scelto di vivere alla giornata affrontadoli man mano che gli si parano di fronte.
Un atteggiamento già discutibile quando si tratta di normale amministrazione, estremamente dannoso e censurabile quando applicato all'odierna situazione che di normale ha ben poco.
Se con una legge palesemente incostituzionale si è provveduto ad escludere dai consigli comunali coloro che svolgono la funzione di presidente di consorzio allora sarebbe opportuno ripristinare la legalità in quei comuni sotto i 5000 abitanti abrogando quella sveltina normativa risalente al 2002 che permette di aggirare ciò che la riforma Bassanini prevede ormai da vent'anni e cioè il divieto assoluto, per l'organo politico, di occuparsi od intrometteri nelle questioni tecniche di un Comune.
Già questo diminuirebbe significativamente la possibilità che nella ricostruzione si insinuino interessi che definire discutibili e clientelari è dir poco e certamente ne gioverebbe il comune sentire su valori quali legalità, imparzialità ed equità.
Walter Salvatore