Presidente come "Pubblico Ufficiale"

6 feb. 2015

Sulla stampa di questi giorni appaiono spesso interventi sul tema dell'equiparazione dei rappresentanti legali dei consorzi per la ricostruzione a "incaricati di pubblico servizio".

Un tema prospettato, da alcuni, come la panacea di tutti i mali, da altri auspicato con imbarazzante eccitazione e da alcuni addirittura annunciato con l'enfasi dell'invasato in preda ad un'estasi mistica.

Non colgo differenze tra chi trae un guadagno illecito in veste di "semplice" presidente di consorzio o del blasonato "pubblico ufficiale". L'illecito è illegale e perseguibile a prescindere!

Anzi, da quanto quotidianamente e da anni ci riportano le cronache, è proprio il "pubblico ufficiale", sia esso in veste di deputato, governatore, presidente, assessore, sindaco, consigliere, dirigente o funzionario di enti pubblici e financo Giudice e vertice della Guardia di Finanza che annovera il maggior numero di illeciti commessi nel nome del proprio tornaconto.

Senza contare quei sindaci, assessori e funzionari che nella ricostruzione hanno esercitato ed esercitano tutt'ora, impuniti, ogni tipo di stratagemma per alimentare il proprio interesse e quello della propria clientela.

Nessuno, mi risulta, si sia ad oggi eccitato in egual misura per quello scandaloso fenomeno che consente all'organo politico dei comuni del cratere di occuparsi a tempo pieno della sfera tecnica... con tutte le depravazioni che esso è in grado di partorire.

Mi risulta invece che ai Presidenti sia stato addirittura negato il diritto costituzionalmente garantito dell'elettorato passivo motivando l'assurda ed anticostituzionale misura come necessaria per combattere il "conflitto d'interesse".

Ho i miei dubbi che i Presidenti di Consorzio rappresentino un problema per la ricostruzione, siano essi "pubblici ufficiali" o semplici cittadini e distogliere l'attenzione dai veri cancri che la minacciano non fa un bel servizio all'informazione.

Walter Salvatore