Polo tecnologico - una scelta incomprensibile

Polo Tecnologico Barisciano - qualcosa non va

Il Capoluogo.it 25-03-2011

BARISCIANO: Polo Tecnologico - formalmente nasce sull'omissione d'informazioni e nel merito denota un elevato grado di superficialità

Il Consiglio Comunale di Barisciano, in data 3/8/2010, ha dato mandato al Sindaco Di Paolo Francesco di firmare il "protocollo d'intesa tra il Commissario delegato per la ricostruzione, la Regione Abruzzo, il Comune di Barisciano ed il Comune dell'Aquila relativo al Polo Tecnologico pubblico  per lo stoccaggio provvisorio, trattamento e smaltimento delle macerie pubbliche in Barisciano (AQ)".

Nonostante il Sindaco, quello precedente e l'attuale, avessero in mano i progetti dell'opera almeno dal mese di marzo 2010, quindi già da 5 mesi, in sede di Consiglio hanno negato l'esistenza di questi fondamentali elementi informativi che avrebbero permesso ai consiglieri di conoscere la reale portata e natura del progetto ed esprimere così consapevolmente il proprio voto.

In assenza di tali documenti il Consiglio ha votato una deliberazione emendata in modo tale da dare al Sindaco il solo mandato per la firma del protocollo ma contestualmente il compito di acquisire, per conto del Consiglio,  tutti gli elementi informativi necessari per poter esprimere, in un secondo momento ed in modo compiuto, le proprie determinazioni sulla questione.

L'attuale Sindaco sta quindi agendo in totale difformità con quanto stabilito in sede di Consiglio comunale e quando afferma, in interviste pubbliche, che la popolazione non appare preoccupata omette di dire che ha accuratamente provveduto a celargli qualsivoglia informazione.

Solo ora, a documenti acquisiti, i consiglieri del gruppo di minoranza sono in grado di entrare nel merito e quanto è dato osservare lascia sconcertati ed allibiti.

La scelta di ubicare il Polo Tecnologico in Barisciano è stata accettata senza batter ciglio dall'Ex sindaco Domenico Panone che ha scelto l'area da espropriare identificandola in un'area agricola di quattro ettari limitrofa alla vecchia discarica di rifiuti urbani di Barisciano.

E' lo stesso personaggio che pochi anni fa, argomentando sulla scelta regionale e provinciale di destinare a Barisciano, nello stesso luogo, i rifiuti dell'Aquila, sosteneva con forza l'inadeguatezza del luogo ed argomentava in tutti i modi sull'assurdità dell'idea e soprattutto della contrarietà della popolazione a diventare la discarica del comprensorio.

Tale area, da quanto si evince dai dati progettuali, dovrà essere scavata ed attrezzata per ospitare le linee di lavorazione, un capannone ex novo, dei locali da adibire ad uffici, ecc...

Si sceglie Barisciano dunque solo perché esiste una piccola buca (la ex discarica) e perché a fianco ad essa ci sono quattro ettari di terreno agricolo. Quattro ettari che, dalle sezioni di scavo evincibili da progetto, devono diventare anch'essi un'enorme buca che arriva a lambire la S.S. 17.

Completamente ignorati, dall'idea progettuale, la presenza "non invisibile" in sito di un capannone e di un'area già attrezzata e talmente vasta da contenere l'intero Polo Tecnologico.

L'esproprio di tale area avrebbe reso operativo il Polo Tecnologico in tempo reale, a costi significativamente inferiori ed eliminando in radice la necessità di deturpare ulteriormente una porzione di territorio già ampiamente compromessa.

Ma non avrebbe risolto i problemi logistici, soprattutto quello del trasporto e della viabilità.

Dalla lettura degli atti si evince infatti che in data 2/3/2010 (un anno fa) l'ing. Altero Leone, il Direttore Trasporti e Mobilità Avv. Carla Mannetti, l'Ing. Serafino Martini dell'Ufficio V.I.A. della Regione Abruzzo, il Sindaco di Barisciano Domenico Panone e i tecnici dell'ANAS si riunivano per valutare i problemi connessi alla viabilità in prossimità dell'ingresso al sito di trattamento macerie di Barisciano.

Da nessuna parte c'è modo di trovare le risultanze di cotanto assembramento di funzionari pubblici ed osservando l'assenza, dalle carte progettuali, di qualsiasi modifica all'attuale viabilità d'accesso al sito si è autorizzati a credere che il tavolo non abbia partorito alcunché.

Ma quello che sorprende è che non si ha notizia di un solo motivo, valido che possa essere, che giustifichi l'individuazione di questo sito.

La lettura delle carte e l'osservazione attenta del territorio suggeriscono invece come opportuno, già da marzo 2010, la necessità di individuare un sito con caratteristiche più idonee.

Difficile ignorare le seguenti considerazioni: 

- la relazione geologica evidenzia che la zona in questione è attraversata da una faglia e che la falda acquifera è talmente sensibile che inquinarla è "particolarmente" facile;

- la buca (ex discarica) sarà a mala pena sufficiente per contenere gli scarti della lavorazione delle macerie dei primi mesi di attività;

- a fianco alla piccola buca (ex discarica) c'è invece una cava, in gran parte esaurita, che copre un'area di ben 10 ettari, già scavata ed opportunamente attrezzata ma guarda caso ignorata e non ricompresa, per il momento, dal progettato Polo Tecnologico;

- a fianco alla piccola buca (ex discarica) c'è già un capannone (di un'azienda agricola locale) di dimensioni doppie se non triple di quello da costruire ex novo; azienda agricola che certamente sarà costretta a chiudere ed a richiedere, per via giudiziale, un adeguato ristoro;

- per raggiungere il sito i camion stracarichi di macerie dovranno percorrere ben otto (8) chilometri di S.S. 17 in ripida salita;

- già ora la S.S. 17 è soggetta ad un traffico giornaliero di oltre 5.000 veicoli a cui l'aggiunta di un centinaio di camion, stracarichi ed a passo d'uomo, in entrata ed altrettanti in uscita, contribuirà inevitabilmente ad intasare la già critica ed unica arteria di collegamento tra il capoluogo e Pescara;

- il traffico di mezzi pesanti, sottosforzo per la ripida salita, contribuiranno ad un peggioramento della qualità dell'aria. Un inquinamento che tutti gli studi e gli indicatori danno già da anni in aumento, nel nostro territorio, proprio a causa del traffico veicolare;

- aree agricole, con o senza buchette al fianco, nel territorio intorno all'Aquila ce ne sono quante ne vogliamo, addirittura ce ne sono in zone pianeggianti e raggiungibili agilmente anche tramite la linea ferroviaria.

In allegato proponiamo due mappe del territorio viste dal satellite: la prima mostra la zona oggetto dell'intervento e l'altra un'area, posta sul percorso della S.R. 261, dove è invece più ragionevole individuare il sito per il Polo Tecnologico.

Osservando dall'alto il territorio la superficialità alla base della scelta del sito di Barisciano sulla S.S. 17 si fa, se possibile, ancora più evidente.

Anche senza essere un "esperto" salta all'occhio, osservando la mappa nr. 2, che sul percorso della S.R. 261, andando da San Gregorio in direzione San Demetrio, si possono individuare molteplici e sicuramente più idonei siti per l'insediamento del Polo Tecnologico.

Un'area in particolare, con la ferrovia nelle immediate vicinanze, risulta ancora nel territorio di Barisciano e quindi, se il contributo per l'eco ristoro fosse il fine ultimo del sindaco, la scelta di un sito in quella porzione di territorio non lo farebbe venir meno.

Concentrandosi su criteri oggettivi di convenienza e ragionevolezza si possono elencare una serie di buoni motivi che avvalorano l'ipotesi che quest'area sulla S.R. 261 risulta più idonea ad ospitare il Polo Tecnologico in progetto:

- il traffico risulterà concentrato prevalentemente sulla S.R. 261 che vede, ad oggi, un transito giornaliero di scarsi 1.500 veicoli contro i 5.000 che transitano attualmente sulla S.S. 17;

- si potranno trasportare le macerie anche per il tramite della linea ferroviaria; una ferrovia che percorre tutta la subequana toccando parecchi comuni del cratere;

- nel caso di trasporto su ruote i camion provenienti dall'Aquila potranno seguire un percorso pianeggiante e più breve con evidente risparmio di combustibile e minori emissioni nocive per l'ambiente;

- i camion provenienti da Navelli potranno seguire, a pieno carico, un percorso in discesa ed affrontare vuoti la salita del ritorno;

- è fatto salvo e rimane invariato il ristoro per il danno ambientale da riconoscere al Comune di Barisciano anche se questo ristoro ad oggi non risulta quantificato in alcun modo;

- è fatta salva l'investitura del Sindaco di Barisciano a Soggetto Attuatore nonché il suo compenso;

- i funzionari della Pubblica Amministrazione possono esercitare le loro intelligenze producendo un piano d'intervento ragionevole ed opportunamente distante da interessi privati più o meno latenti;

Le reazioni

MINGRONI (IDV), "MI RIVOLGO A COSTANTINI, MOLTE CRITICITA'" - Il coordinatore territoriale dell'Italia dei Valori, piana di Navelli, Paolo Mingroni, si è rivolto al Capogruppo alla Regione, Carlo Costantini, riguardo alcune perplessità nate dall'esame del progetto del Polo Tecnologico da realizzare a Barisciano per lo stoccaggio delle macerie. Pertanto è stata presentata in Regione un'interrogazione riguardo le seguenti criticità rilevate:

1. La localizzazione del sito appare incomprensibile, se solo si considera che, a confine con la medesima discarica ed in un punto non direttamente a ridosso della viabilità provinciale, risulta realizzata ed in larga parte ormai esaurita una cava per l'estrazione di inerti, estesa per una superficie pressoché tripla rispetto a quella del sito agricolo da espropriare.

2. Gli interventi di realizzazione dell'impianto non solo risulterebbero perfettamente compatibili con lo stato attuale della cava, ma comporterebbero un rilevantissimo minor esborso per opere di sistemazione del sito.

3. Le modeste dimensioni del sito individuato dal Comune, che di fatto difficilmente riuscirebbe a soddisfare il fabbisogno del solo Comune di Barisciano.

in conclusione, questa scelta, approvata anche dalla Regione Abruzzo, non sembra affatto corrispondere agli interessi della collettività, quanto piuttosto a precostituire una sorta di vocazione di un'area più vasta rispetto a quella circoscritta ed oggi individuata, che potrebbe rendere dipendente qualsiasi progetto di ulteriore sviluppo dalle volontà dei privati confinanti, titolari della cava e ad oggi esclusi dal protocollo d'intesa; a tutto ciò deve aggiungersi che i titolari dovrebbero avere già conseguito e/o dovrebbero a breve conseguire l'autorizzazione per la gestione privata, nell'ambito della stessa cava, di una discarica di inerti.

Pertanto l'IdV, a nome del capogruppo in Regione, Carlo Costantini, ha rivolto al Presidente e Commissario alla ricostruzione, Gianni Chiodi, il seguente quesito: "A suo giudizio, questo progetto finanziato con fondi pubblici costituisce la soluzione più idonea e rispettosa dei principi che devono ispirare l'azione della pubblica amministrazione?"

Aggiornato al 26/03/2011 11:22

Il Capoluogo.it 25-03-2011