Polo Tecnologico: Osservazioni e Considerazioni

Polo Tecnologico Barisciano

9 mag. 2012

Con una lunga lettera indirizzata al Commissario per la ricostruzione, al Soggetto Attuatore master, al Presidente commissione VIA, all'Asssore alla protezione civile-ambiente, al Procuratore, al Prefetto  ed agli organi di stampa, il consigliere Walter Salvatore ha declinato una serie di osservazioni e considerazioni in merito al Progetto di Polo Tecnologico che qualcuno intende realizzare alle porte di Barisciano.

Gent.mi ed Ill.mi,
solo in questi giorni abbiamo avuto notizia che a ridosso della notte di natale 2011 (23/12/2011) è stato presentato presso gli uffici competenti della Regione Abruzzo per la valutazione di impatto ambientale il progetto del Polo tecnologico di Barisciano.  La stessa giornata (23/12/2012) si è addirittura riusciti a far pubblicare l'avvenuto deposito sulla versione cartacea del Messaggero Abruzzo.

I consiglieri del Comune di Barisciano ne sono venuti a conoscenza, tramite articoli apparsi sulla stampa, solamente a fine aprile 2012. Ben 4 mesi dopo.

Con la presente siamo quindi a sottoporre le nostre modeste osservazioni e considerazioni ben oltre i limiti consentiti dalla norma ma siamo certi che vorrete ugualmente prenderle in considerazione dato l'impatto che l'opera avrà sul territorio e le dubbie e discutibili origini che caratterizzano l'intera vicenda.

Ad agosto del 2010 è stato portata all'attenzione del Consiglio Comunale di Barisciano l'adesione al PROTOCOLLO D'INTESA TRA IL COMMISSARIO DELEGATO PER LA RICOSTRUZIONE, REGIONE ABRUZZO, COMUNE DI BARISCIANO, COMUNE DELL'AQUILA "POLO TECNOLOGICO PUBBLICO PER LO STOCCAGGIO PROVVISORIO, TRATTAMENTO E SMALTIMENTO MACERIE".

Il Sindaco si accingeva a chiedere all'assemblea un mandato in bianco per gestire il delicato argomento dato che il protocollo d'intesa portato ad approvazione in Consiglio era privo di contenuti, progetti e quant'altro utile a definire chiaramente l'opera in proposta. Nella seduta di Consiglio (3/8/2010) il Sindaco, invitato dai consiglieri a produrre maggiori dettagli, negò l'esistenza di qualsiasi tipo di elaborato progettuale.

L'affermazione del Sindaco, puntualmente verbalizzata durante la seduta consiliare, si rilevò poi clamorosamente falsa in quanto a seguito di una prima richiesta d'atti la minoranza potè constatare che già da marzo 2010 erano in possesso del Sindaco e del suo entourage i primi elaborati progettuali nonché una chiaro studio geologico svolto sull'area interessata.

Durante la seduta consiliare del 3 agosto 2012, ancora memori dei danni causati da una analoga delega in bianco data nel corso di una precedente amministrazione all'allora Sindaco per la gestione della discarica di rifiuti di Barisciano, l'intero Consiglio, ad eccezione dell'astensione di un consigliere di minoranza, decide di approvare la delibera relativa al Protocollo d'Intesa ponendo però un chiaro limite al mandato del Sindaco ed approvando un emendandamento che ne condiziona l'operato.

La delibera di Consiglio nr. 15 del 3 agosto 2010 è infatta passata ai voti con la seguente forma:

SI DELIBERA LA SOSTITUZIONE DELLE PAROLE
"Di demandare al sindaco la stipula e ogni attività conseguente alla trattazione dell'argomento"

CON LE PAROLE
"Di demandare al Sindaco la firma dell'accordo ed il contestuale approfondimento e recupero degli elementi informativi oggi ancora non disponibili (planimetrie, volumetrie, progetti sulla viabilità, indennizzo aziende presenti in loco ed altre forme di ristoro, ecc...), di informarne il consiglio e rimandare alle competenze dello stesso ogni attività conseguente alla trattazione dell'argomento nonché la definizione degli indirizzi che caratterizzeranno le modalità di gestione del Polo Tecnologico e la nomina del rappresentante Comunale in seno all'osservatorio ambientale"


E' evidente che l'investitura del Sindaco a Soggetto Attuatore risulta anomala e in palese contrasto con il mandato conferitogli dal Consiglio a cui invece rimane chiaramente ed indiscutibilmente ogni competenza sulla materia in trattazione.

Se è vero che l'"istituzione Comune" non è gestibile alla stregua di una Ditta Individuale allora è opportuno che le signorie vostre prendano atto di quanto fin qui riportato evitando di legittimare con il proprio distratto silenzio un atteggiamento a dir poco lesivo delle prerogative e competenze che la legislazione pone in capo al Consiglio.

Non è la prima volta che a Barisciano vengono sottratte al Consiglio Comunale materie di inderogabile ed indiscutibile sua competenza ma che ciò avvenga anche con la partecipazione di Prefetto, Commissari, Presidenti di Regione, Assessori, ecc.. ci pare un po' troppo.

Fin qui l'aspetto formale... ora invece proviamo ad addentraci in quello sostanziale, nella parte pratica di quest'idea di Polo Tecnologico.

Partiamo dal titolo che qualcuno ha voluto attribuirgli.

La lingua italiana è universalmente nota come la migliore, insieme al francese, per la stipula di contratti, anche internazionali, perché è poco fraintendibile e, se usata correttamente, estremamente chiara.

Dare il nome di "Polo Tecnologico" ad una discarica di macerie, ancorché macinate e sminuzzate con appositi mulini dotati di sensori che le vagliano a monte e a valle delle lavorazioni, appare emblematico della volontà di spacciare una cosa per qualcos'altro oppure della incapacità di utilizzare l'Italiano in modo corretto e descrittivo di quanto si vuole effettivamente realizzare.

Già solo questa considerazione induce a dubitare sia degli autori che dell'opera.

L'ubicazione

Il gruppo di minoranza di Barisciano ha proposto più volte siti alternativi, sempre sul territorio di Barisciano, più che idonei ad accogliere l'impianto. Ha argomentato tali indicazioni in modo compiuto offrendo un'analisi delle caratteristiche ambientali, geologiche ed infrastrutturali dei luoghi ed una valutazione ponderata del traffico degli automezzi sulla viabilità delle aree interessate.

Ci si riferisce a zone a valle, limitrofe a San Gregorio, dove è possibile scegliere tra l'area a ridosso della ferrovia (che potrebbe essere utilizzata anche per il trasporto delle macerie) oppure l'area dove da oltre 10 anni si aspetta che sorga un fantomatico Centro Commerciale.

Quest'area, sfruttata oltre misura per l'utilità elettorale di questo promesso insediamento commerciale, che doveva dare lavoro a non so quanti elettori di Barisciano, ora attende di essere effettivamente destinata a qualcosa di utile.

L'area è di oltre 13 ettari, è accessibile sia dalla S.S.17 che dalla SR 261, è ricompresa nell'area artigianale di Barisciano (quale posto migliore per ubicarvi un "Polo Tecnologico"), è già stata redatta una dettagliata relazione di impatto ambientale che considera tutti i fattori in gioco nonché il maggiore traffico che l'opera è destinata a generare, è baricentrica rispetto a Comuni quali Fossa, Villa Sant'Angelo, L'Aquila, Onna, Barisciano, San Pio delle Camere (Castelnuovo), ecc.. e da tutti questi comuni si raggiunge il sito viaggiando in piano oppure in discesa. Nessuno dovrà percorrere i fatidici 8 km di erta salita su cui invece dovrebbero arrancare per raggiungere l'attuale designata ubicazione.

Interessi privati?

A fronte di queste elementari quanto banali considerazioni non una argomentazione è stata invece mai prodotta a sostegno della bontà della scelta dell'attuale ubicazione.

Anzi, il mistero si infittisce quando si cercano notizie su chi ha in origine individuato l'attuale sito. Tutti sanno che qualcuno lo ha scelto e che certamente c'è stato un input locale ma guarda caso nessuno ricorda più la genesi della vicenda e tanto meno le argomentazioni a supporto della scelta.

Infatti, mentre sono chiari gli effetti negativi che l'attuale progetto produrrà sia sull'aria che sulla percorribilità della S.S. 17 (si pensi al solo inquinamento prodotto dagli autocarri pieni di macerie che devono arrampicarsi fino a monte ed al rallentamento che tale traffico produrrà sulla già problematica viabilità della Statale 17), nessuno ha mai avuto la bontà di argomentare i motivi che in origine hanno indotto all'individuazione di quest'area.

Solo una tesi, quella del Consigliere Regionale Costantini, offre una lettura dei fatti che individua le ragioni di tale scelta ed in mancanza di argomentazioni ragionevoli e di buon senso diverse dalle sue si è certo indotti a credergli.

Per questo la presente ha come destinatario anche la Procura della Repubblica dell'Aquila.

Sarebbe il colmo che un'opera così importante ed impattante dovesse soggiacere a logiche clientelari e parentali invece che a criteri di buon governo e di minori costi per la Pubblica Amministrazione e disagi per la collettività. Abbiamo già dato prova di possedere indiscussi poteri divinatori, azzeccando con largo anticipo chi sarebbe stato il prossimo dipendente comunale, ora vorremmo evitare di indovinare anche chi si aggiudicherà la gara per la gestione del Polo Tecnologico... sarebbe a dir poco imbarazzante.

Gli aspetti tecnici

Nella prima documentazione acquisita dai consiglieri di minoranza, nel 2010, appariva una relazione geologica che evidenziava che la zona in questione è attraversata da una faglia e che la falda acquifera è talmente sensibile che inquinarla è "particolarmente" facile.

Non è dato sapere se tra gli elaborati presentati a VIA tale relazione sia stata prodotta ma è invece chiaro come la relazione odierna reputi l'intero progetto un toccasana per la salute della popolazione arrivando a dire, nel paragrafo 8.2.2.7 che "Si rileva una ricaduta positiva in termini di salute pubblica".

Probabilmente lo studio ha considerato il salubri benefici, per i viaggiatori e per i residenti, ottenibili dalle emissioni di monossido di carbonio, biossido di azoto, piombo, benzene, polveri di lattice che la carovana di autocarri spargerà con generosità lungo tutto il percorso che da San Gregorio si inerpica fino a Barisciano.

Naturalmente tutto questo ben di Dio andrebbe perso se si optasse per una ubicazione a valle dell'impianto.

La progettazione inoltre sembra trattare un POLO TECNOLOGICO "ELASTICO" tante sono le variazioni progettuali apportate anche dopo la presentazione al VIA e le ultime qualche giorno fa.

Cattiva progettazione? Superficialità? Errori di progetto?

E siamo certi che il materiale prodotto dalla lavorazione delle macerie abbia mercato? o stiamo sperperando denaro pubblico in ossequio a scelte che già oggi risultano orfane di padre?

Walter Salvatore