Poche idee ma alquanto confuse

6 mar. 2015

Anche Emilio Nusca, in quanto ingegnere, dovrebbe essere consapevole che non è fattibile costruire sul posto il secondo piano di un palazzo se prima non è stato realizzato il piano sottostante e, prima ancora, le fondamenta dell'edificio.

Un concetto banale per i più ma affatto scontato per i protagonisti locali della ricostruzione.

Il nostro coordinatore dei sindaci del cratere, insieme ai suoi colleghi responsabili delle aree omogenee, non sembra siano in grado di mettere in fila, dandogli un ordine temporale che abbia senso, le varie fasi di questa ricostruzione.

I Piani di Ricostruzione (Strumento coordinatore delle azioni della ricostruzione) quasi mai tengono conto della effettiva cantierabilità della ricostruzione omettendo di elaborare una cronologia degli interventi sulla base dei percorsi sicuri, delle interdipendenze tra aggregati, della effettiva fruibilità di quanto recuperato o degli interventi necessari sui servizi e sottoservizi.

Nel caso di Barisciano 450.000,00 euro per il Piano di Ricostruzione non sono bastati per affrontare il problema delle cavità figuriamoci se c'erano margini per affrontare anche il non banale aspetto della cantierabilità.

L'USRC ha provato a metterci una pezza chiedendo a tutti i Sindaci del cratere, con il decreto nr. 1 del 2014, di stilare una graduatoria degli interventi che tenesse conto, tra le priorità, di quei criteri assenti nei piani di ricostruzione.

I Sindaci, come purtroppo c'era da aspettarsi, tutto hanno inserito nei loro disciplinari tranne quanto indicato nel decreto USRC e così ora ci ritroviamo graduatorie che probabilmente assecondano qualche opaca esigenza ma che non considerano in alcun modo ciò che i Piani potevano individuare già nella prima fase.

Adesso queste graduatorie dovranno inevitabilmente fare i conti con la realtà ed immancabilmente si riveleranno un inutile esercizio trasformandosi in ulteriore ostacolo per una ricostruzione intelligente.

L'unico modo per uscire da questo vicolo cieco è iniziare ad eliminare gli ostacoli man mano che se ne individua nome e cognome ed in questo caso, cronologicamente, è plausibile partire dalla cima.

Walter Salvatore