PIT: uno scherzo dispendioso

PIT come carote

17 mar. 2015

Sembrava una notizia interessante quella annunciata dalla Vice Presidente della Provincia dell'Aquila Antonella Di Nino:

"Nell'ambito della programmazione P.O.R. F.E.S.R. Abruzzo 2007-2013 la Provincia dell'Aquila ha provveduto alla pubblicazione di un nuovo Avviso pubblico, relativo ai Progetti Integrati Territoriali (PIT)... etc, etc...."

La lunghezza del titolo e gli acronimi dei programmi citati hanno fatto certo impressione così come le nobili aspettative decantate dalla Vice Presidente circa la

"nuova opportunità per le nostre piccole e medie imprese, che in questo difficile contesto economico saranno supportate nel finanziamento di progetti di innovazione, intesa a 360 gradi (sia essa di prodotto/processo, organizzativa o anche di marketing) e potranno quindi riuscire a rilanciarsi sul mercato e rendersi più competitive. Consolidare ed innovare il sistema imprenditoriale locale sono gli obiettivi che intendiamo perseguire mediante questa iniziativa".

Se hai un'impresa sei indotto a credere nella promettente opportunità e ti precipiti sul Sito della Provincia dell'Aquila per scaricare quanto serve.

Ci trovi una corposa documentazione che spiega in modo impeccabile tutto l'iter e le regole del gioco.

Documentazione complessa ma esauriente che presuppone il lavoro di un buon numero di persone che sanno indubbiamente come fare il proprio mestiere.

Peccato che già dalle prime battute contenute nell'avviso ti accorgi che stai solo perdendo tempo.

A pagina 4 scopri che il bando finanzia progetti i cui costi sono riferibili a spese effettuate a partire da un anno fa, cioè dal primo gennaio 2014 e per quelle sostenute non oltre il 30 giugno prossimo.

A pagina 9 leggi che le risorse finanziarie a disposizione per l'intera provincia dell'Aquila ammontano a 330 mila euro e che, di questi, all'ambito aquilano ne sono destinati 110.

Considerando che a pagina 10 è ben specificato che ogni progetto non può chiedere meno di 20.000,00 euro ed al massimo 50.000,00, non è difficile convincersi che giocare una schedina al Super Enalotto ha, statisticamente, maggiori possibilità di sostegno alla tua impresa che partecipare al bando.

Solo che la schedina costa in media 5 euro mentre produrre tutta la documentazione richiesta per partecipare a questa farsa ne costa molto di più così come costa una fortuna, alla collettività, tutta la macchina pubblica chiamata a formalizzare e gestire l'intero iter burocratico di un concorso che, nella migliore delle ipotesi, potrà finanziare 3 o 4 progetti.

Walter Salvatore