Piani alle Universitą: chi pagherą il pasticcio?

Piani di Ricostruzione fuorilegge

Abruzzo24ore - 5 ago. 2012

Gli affidamenti alle Università dei Piani di Ricostruzione rischiano di essere illegittimi. Cosa accadrà ora si chiede il consigliere comunale di Barisciano Walter Salvatore?

''Se la corte di giustizia europea dovesse confermare che l'intera procedura degli affidamenti alle Università è stata, nella migliore delle ipotesi, una indebita forzatura delle norme nazionali ed europee che garantiscono la libera e pari concorrenza sul mercato, va da se che per questi amministratori il conto da pagare di tasca propria sarà uguale a quanto accordato come compenso alle Università a cui andrà sommato le spese di giudizio ed i danni ai cittadini per i ritardi causati.

Unica consolazione è sapere che in fondo si tratta di un danno contenuto nell'esiguo "rimborso spese" accordato agli atenei... (-;

Ma facciamo finta per un attimo che le procedure attuate siano formalmente ineccepibili e che il Consiglio Nazionale degli Ingegneri abbia torto.

Rimarrebbe da chiedersi se è ammissibile che gli atenei, con il loro fantomatico "rimborso spese", possano costare più di uno studio professionale e che quanto restituito sia qualitativamente inferiore.

In questo caso sono certo che l'amministratore, ora tanto preoccupato, neanche lontanamente si porrà il problema se sia corretto o meno fiondare soldi pubblici dalla finestra. Mica sono i suoi...

Lo stesso Fontana, indossati gli abiti del novello PILATO, ha scaricato sui sindaci ogni responsabilità inviandogli una lettera in cui precisava che naturalmente l'affidamento agli atenei non poteva prescindere da migliori e più favorevoli condizioni economiche rispetto al mercato privato.

Nel caso di Barisciano l'eccessivo costo e tempo di esecuzione nonché la discutibile qualità degli elaborati restituiti dall'Università è già nota ed appurata.

Se non ricordo male, fino a prima del terremoto, il compito di un amministratore era quello di attenersi "sempre" a criteri di convenienza e di risparmio nella gestione della cosa pubblica ed era compito della Corte dei Conti quello di controllare e perseguire chi contravveniva sperperando il denaro pubblico.

Oggi tutto questo sembra slittato in fondo alla lista e se ci sommiamo il fatto che il sistema dei controlli nella P.A. è in forte crisi i nostri sagaci amministratori, pur facendo bene a preoccuparsi, possono dormire sonni tranquilli perché in qualche modo l'intera porcata si risolverà a tarallucci e vino.''

Abruzzo24ore - 5 ago. 2012