PD: questione di "palle"
2 apr. 2015
Leggendo la lunga ed appassionata nota con la quale il consigliere provinciale Enio Mastrangioli motiva la decisione di uscire dal Partito Democratico, dopo ben 45 anni di militanza, si rimane amareggiati e spinti a partecipare l'intima sofferenza di chi costretto ad una scelta così netta.
Ben altra sensazione la suscita il comunicato stampa con cui il suo collega di partito, Fabrizio D'Alessandro, esprime il proprio rammarico sperticandosi in elogi e complimenti ma evitando con cura di accennare alle cause denunciate dal collega.
E' il Fabrizio D'Alessandro che ha da poco subito supinamente gli ordini di partito che gli hanno di fatto VIETATO di candidarsi a Sindaco nel comune di Barisciano nonostante le numerose e trasversali manifestazione di gradimento manifestate dalla cittadinanza e, soprattutto, dai giovani del paese.
Non gli hanno concesso neppure la possibilità delle primarie che lo avrebbero conclamato sicuro vincitore nella competizione con il Sindaco uscente.
Quest'ultimo certo non gode del consenso popolare ma evidentemente gli è sufficiente l'appoggio del padrino politico aquilano al quale poco importa della volontà popolare o della qualità espressa dagli amministratori che appartengono al PD.
Mastrangioli è stato capace di anteporre gli interessi del proprio territorio a quello delle ottuse logiche del suo ex partito.
D'Alessandro ha invece consapevolmente scelto di soggiacere a quello che il suo collega così descrive: "In un Partito simile, democratico solo nella sigla, non si può rimanere poiché significherebbe accettare passivamente tali metodi; divenire complice di un sistema di democrazia interna, che, in questa provincia, ha ancora i tratti culturali di un approccio tipico di una vecchia e conosciuta nel tempo cultura stalinista."
E' una questione di "palle".
Walter Salvatore