Macerie: la replica del Sindaco

Il Capoluogo.it  28-03-2011 

"In replica all'articolo apparso sulla stampa a firma della minoranza del Consiglio Comunale di Barisciano occorre precisare che la stessa ha votato e dato mandato al sottoscritto di firmare il protocollo d'intesa relativo alla realizzazione del Polo Tecnologico per il trattamento delle macerie pubbliche derivanti dai crolli e dalle demolizioni conseguneti al sisma del 6 aprile 2009. La decisione di approvare tale indirizzo politico scaturisce da una serie di considerazioni politiche dettate dal senso di resposabilità nei confronti della risoluzione di un aspetto propedeutico per la ricostruzione del nostro Comune, dei comuni limitrofi e della Città Capoluogo. Inoltre dalla realizzazione del polo al comune di Barisciano sarà riconosciuto un eco ristoro valutabile in qualche milione di euro che concorrerà a migliorare i servizi, a ridurre l'imposizione fiscale ecc. con un immediato ritorno a vantaggio di ogni singolo cittadino. Aspetto sempre decantato in consiglio Comunale dalla minoranza. A distanza di mesi dalla responsabile decisione dei consiglieri di minoranza un inspiegabile e clamoroso dietro front, in forza di alcune discutibili affermazioni tecniche e politiche, pone in discussione la decisione a suo tempo assunta. Il progetto, che a dire dei consiglieri di minoranza è stato nascosto, è poco più di uno studio di fattibilità e logicamente non può contenere elementi progettuali caratteristici di un elaborato esecutivo che al momento non è stato redatto. Con il decreto n. 49 il Commissario On.le Gianni Chiodi ha nominato il Sindaco di Barisciano soggetto attuatore della realizzazione del polo tecnologico non prevendo per lo stesso alcun compenso. Poiché il decreto è stato emanato il 14/3/2011, al momento non è stato redatto alcun progetto esecutivo contenente scelte definitive e di dettaglio e quindi soggetto a miglioramenti tecnici. Il sito di Barisciano, diversamente da quanto affermato dalla minoranza, è stato indicato in seno a tavolii tecnici presieduti dall'Assessore Regionale all'ambiente con la partecipazione dei rappresententi delle varie amministrazioni, competenti o interessati nel campo. In particolare l'ISPRA e l'ARTA, previa effettuazione nel mese di novembre 2009 di valutazione speditiva ed osservazioni sulle aree oggetto dell'intervento, hanno accertato l'idoneità delle stesse. Analogo parere è stato espresso dai competenti uffici della Regione e della Provincia dell'Aquila (settore ambiente). Sull'idoneità del sito si è espresso inoltre con parere favorevole il competente GICER con sede presso la Prefettura di L'Aquila. Inoltre hanno partecipato: il Comune dell'Aquila, l'ordine degli ingegneri, i rappresentanti degli imprenditori, i presidenti della gestione separata degli usi civici, l'ANCI, e i sindaci di alcuni comuni interessati. I pareri espressi nella prima fase saranno dopo un attento esame del progetto esecutivo, ribaditi, al fine di ottenere le prescritte autorizzazioni di legge.

Certamente i consiglieri di minoranza sono dotati delle cognizioni tecniche necessarie per poter valutare e interpretare una relazione geologica ma non risulta ai tecnici dei vari Enti la presenza di faglie o falde acquifere particolarmente sensibili di cui non si precisa nei comunicati stampa né la profondità e tantomeno la natura. Si afferma inoltre "che la scelta di un sito attiguo ... e l'esproprio di tale area avrebbe reso operativo il Polo Tecnologico in tempo reale, a costi significativamente inferiori". Forse volutamente si ignora che su tale sito insiste un insediamento produttivo regolarmente autorizzato con conseguenti oneri per esproprio elevati (risarcimento delle strutture realizzate, mancato utile ecc.) con costi facilmente immaginabili. Per quanto riguarda la viabilità si definisce, con il solito scarso rispetto della professionalità altrui di figure esperte nel settore, "cotanto assembramento di funzionari pubblici" il tavolo tecnico che si occupato e si occuperà di trovare le soluzioni più idonee per rendere l'accesso al polo adeguato alle dimensioni del traffico locale. Certamente questo problema verrà risolto attraverso la realizzazione, se necessario, di infrastrutture adeguate, finalizzate a ridurre al minimo il disagio agli utenti della SS. 17. Poiché il trasporto del materiale avverrà con mezzi militari e dei Vigili del Fuoco ritengo sia agevole concentrare il loro transito in orari del giorno o della notte adeguamente studiati. Sottolineo inoltre che altri paesi si sono candidati a mettere a disposizione i volumi residuali delle discariche per accogliere i sovvalli provenienti dal trattamento tra cui Capestrano, Ofena Villa Santa Lucia ecc. quindi il traffico comunque né sarebbe penalizzato. Per quanto riguarda la soluzione alternativa prospettata con tanto di foto satellitare sembra la ghiotta occasione per ulteriormente rimandare la soluzione del problema macerie per le seguenti semplici considerazioni: l'area indicata rientra nel piano paesaggistico del fiume Aterno, sicuramente la falda acquifera si trova immediatamente al di sotto del piano di campagna e quindi inidonea alla realizzazione di qualsiasi impianto tecnologico. Inoltre l'ipotesi di trasportare le macerie tramite ferrovia poi è veramente un'utopia tenendo conto che tale soluzione comporta non può che avvenire attraverso la realizzazione di uno svincolo ferroviario con tempi e costi facilmente immaginabili. Disegnare su una foto è semplice altra cosa è elaborare progetti credibili e realizzabili in tempi stretti. Penso che la vera sfida è quella di risolvere il problema delle macerie pubbliche in tempi brevi. Potremmo anche proporre che le nostre pietre e il nostro cemento venga trasportato in altre Regioni o come è avvenuto per la Campania addirittura in altre nazioni con aggravio di costi per la ricostruzione di una città che già si presenta particolarmente onerosa e difficile. Mi chiedo quando finalmente prevalga il senso di responsabilità e si collabori per risolvere i problemi di una comunità e di un territorio provato da un evento naturale che ha sconvolto la vita di tutti. Sembra infine opportuno che la politica intera prenda una posizione ufficiale sulla realizzazione del Polo Tecnologico con particolare riferimento alla PDL a cui gli esponenti di minoranza fanno riferimento. Gli atti posti in essere dalla Regione e dalla Provincia, a guida centro destra, fanno ritenere che la posizione a tal riguardo sia chiara e netta ma auspico un pronunciamento di tutti i partiti in merito all'argomento in modo affinchè sia chiaro per tutti chi vuole assumere posizioni di responsabilità o chi vuol fare solo demagogia. Inoltre apprendo dell'interrogazione al Presidente Commissario per la ricostruzione on.le Giovanni Chiodi da parte dell'I.D.V. che sembra in linea con le osservazioni della minoranza del comune di Barisciano. A tal proposito è opportuno, dato che anche il Comune dell'Aquila ha votato e approvato in Giunta la realizzazione dell'opera, precisare la posizione politica di questo partito. Ritengo infatti di aver ampiamente precisato e chiarito nel corso di incontri informali con il rappresentante di zona dell'I.D.V. Paolo Mingroni i dubbi e le perplessità emerse ribadendo ancora come possa ritenersi che l'esproprio di un'attività produttiva è meno oneroso dell'esproprio di un terreno agricolo. Una volta approvati gli aggregati e i relativi progetti, predisposti i piani di ricostruzione, quando sarà il momento di mettere in moto i mezzi d'opera e gli operai provvederanno a riempire i cassoni dei camion dove saranno diretti? Il Sindaco di Barisciano e la sua Amministrazione continueranno a svolgere il proprio compito con senso del dovere e dedizione sperando con questo modesto apporto di velocizzare la ricostruzione di una città duramente provata che stenta a ripartire."

Il Capoluogo - 28 marzo 2011