Macerie, la minoranza frena

Polo Tecnologico - area pił idonea

Il Centro 26-03-2011

BARISCIANO. Il gruppo di minoranza del Comune di Barisciano non risparmia riserve nei confronti del Polo tecnologico, l'impianto destinato allo stoccaggio, al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti derivanti dei crolli a seguito del sisma.

In una dettagliata relazione fatta recapitare alle autorità locali, i consiglieri argomentano che bollano il progetto come «superficiale» e suggeriscono una proposta alternativa che utilizza la ferrovia.

«Il consiglio comunale di Barisciano, il 3 agosto 2010 ha dato mandato al sindaco Francesco di Paolo di firmare il protocollo d'intesa relativo al Polo tecnologico», si legge nel documento della minoranza.

Secondo i consiglieri, l'attuale primo cittadino e quello precedente «avevano in mano i progetti dell'opera già dal mese di marzo 2010», quindi 5 mesi prima. «Tuttavia», si legge nella relazione, «in sede di consiglio hanno negato l'esistenza di fondamentali elementi informativi che avrebbero permesso a tutti i consiglieri di conoscere la reale portata e natura del progetto ed esprimere così consapevolmente il proprio voto».

Solo nei giorni scorsi, documenti alla mano, i consiglieri sono stati in grado di entrare nel merito della realizzazione del sito e di suggerire delle proposte alternative per la collocazione del Polo tecnologico, anche tenendo conto della situazione degli espropri. Secondo la relazione, «sarebbe stato opportuno già da marzo 2010 individuare un sito con caratteristiche più idonee».

E questo sia dal punto di vista idrogeologico, a causa della presenza di una falda acquifera, sia dal punto di vista logistico. «Per raggiungere il sito», si legge ancora, «i camion stracarichi di macerie dovranno percorrere 8 chilometri in salita sulla statale 17 che è già soggetta al traffico giornaliero di oltre 5mila veicoli».

Di qui la proposta di utilizzare la ferrovia come alternativa per il trasporto delle macerie. «Il fatto che la ferrovia lambisce numerosi comuni del cratere», si legge, «la rende un mezzo strategico». Per questo, i consiglieri hanno individuato, a ridosso del confine con San Gregorio l'area alternativa. «Quest'area», conclude la redazione, «è sicuramente più affidabile». (fab.i.)

Il Centro 26-03-2011 - pagina 05 sezione: L'Aquila