Macerie: la controreplica della minoranza

Macerie: una scelta discutibile

Il Capoluogo.it  29-3-2011 

E' impossibile esimersi dal ribattere alla lunga e articolata replica del Sindaco di Barisciano in risposta ai dubbi espressi dalla minoranza circa l'ubicazione del Polo Tecnologico.

Una replica che, a prima vista, è più farina del sacco dell'Ex Sindaco Domenico Panone.

La coerenza non è proprio di casa nell'Amministrazione di Barisciano e ciò è dimostrato dal fatto che, con argomentazioni esattamente inverse, negli anni passati si rifiutava con veemenza di accogliere, nello stesso Sito, i rifiuti dell'Aquila.

Ma che anche la trasparenza non sia il pezzo forte di questa amministrazione è già stato denunciato dalla minoranza fin troppe volte ed in tutte le sedi competenti e quindi, a maggior ragione, non è accettabile che un'importante e strategica scelta come questa debba essere ammantata di "mistero" o essere attribuita ad attori di cui non risulta nessuno scritto.

Il fatto che TUTTI ignorano i criteri che hanno portato alla individuazione del sito legittima la richiesta di trasparenza espressa dalla minoranza e, se fossero vere le osservazioni ed i dubbi sollevati dall'interrogazione dell'IdV, la faccenda merita un approfondimento serio volto a scongiurare qualsiasi possibile azione tesa a ledere l'interesse pubblico e quello dell'intera collettività.

Dove sono infatti i pareri dell'ISPRA, dell'ARTA, del GICER, dell'ANCI, del VIA e di qualsivoglia altra autorità? Se ci sono vengano prodotti, non potranno che chiarire aspetti finora affatto chiari. Il timore della minoranza è invece che il Sindaco stia agendo su "pareri orali" come orale è l'incarico dato ai due tecnici di redigere il progetto preliminare del Polo Tecnologico.

Una scampagnata di tecnici e funzionari di per se non costituisce autorizzazione ad alcunché.

Fino a prova contraria gli elaborati progettuali, che tardivamente ci sono stati forniti (il Sindaco si legga almeno la parte relativa alla relazione geologica), sono a tutti gli effetti gli unici pezzi di carta che riguardano quest'opera.

Produca il Sindaco la documentazione mancante, la porti all'attenzione del Consiglio ed allora, e solo allora, potrà dire di aver fatto il suo lavoro e nel contempo il CONSIGLIO COMUNALE potrà fare il proprio svolgendo le sue inderogabili funzioni.

Questo specifico mandato gli è stato dato dal CONSIGLIO COMUNALE, formalmente e non oralmente, con delibera di consiglio l'8 agosto 2010. Ancora non ha assolto al compito che già si è incoronato Re, Regina e Ciambellano di corte.

Venendo invece all'area alternativa suggerita dalla minoranza solo il Sindaco di Barisciano può immaginare che si intenda proporre di realizzare il Polo Tecnologico in riva al fiume.

Nell'area limitrofa alla ferrovia, naturalmente quella opposta al fiume, è presente una cava di inerti, un insediamento artigianale ed è stato realizzato da poco un nuovo capannone.

O la loro presenza è illegittima o nella cava si estrae acqua oppure il Sindaco, ancora una volta, cede alla tentazione di raccontare favole convinto di riuscire ad addormentare anche i consiglieri di minoranza.

Da una veloce analisi delle carte è possibile evincere gli elementi che non pongono alcun impedimento all'utilizzo di quest'area per lo scopo suggerito e che, nel contempo, dimostrano inconfutabilmente la pretestuosità ed inconsistenza delle obiezioni del Sindaco di Barisciano.

- L'area proposta in alternativa dalla minoranza è ricompresa da una parte dalla ferrovia e dall'altra dalla S.R. 261.

- l'accordo di programma tra Barisciano, Fossa, Poggio Picenze, San Demetrio e Provincia dell'Aquila siglato il 19-12-2008 ed approvato dal Consiglio Provinciale in data 14.01.2008, prevede esplicitamente un potenziamento della S.R. 261;

- dall'analisi della cartografia di piano risulta che, relativamente all'assetto idrogeologico, l'area di intervento non presenta fenomeni di pericolosità e rischio da frana (cfr.: Regione Abruzzo, PAI - Carta della pericolosità e Carta del rischio , fogli 359 O e 359 E);

- sotto il profilo geomorfologico quest'area è interessata marginalmente da conoidi alluvionali dovuti a acque correnti superficiali tuttavia in stato non attivo (cfr.: Regione Abruzzo, PAI - Carta geomorfologica, fogli 359 O e 359 E);

- dall'esame del Piano Stralcio di Difesa dalle Alluvioni (P.S.D.A.) della Regione Abruzzo (Carte 3 e 4), emerge che né il sito di intervento né le aree ad esso adiacenti ricadono negli areali di pericolosità e in quelli di rischio;

- l'intervento è compatibile con le previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di L'Aquila attualmente in vigore;

- il sito non ricade nell'ambito di aree di riserva naturalistica o di pregio naturalistico, né di parchi naturali protetti (cfr. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) dell'Aquila, tav. 4);

- nell'area di insediamento e in un'ampia fascia limitrofa non sussistono Siti di Interesse Comunitario (SIC - Dir. n. 42/93 CEE e DPR n. 357/97), né Zone a Protezione Speciale (ZPS - Dir. n. 79/409 CEE e L. n. 157/92).

Il Capoluogo - 29 marzo 2011