L'opacità della trasparenza

23 mar. 2015

Con il Decreto legge nr. 33 del 14 marzo 2013 sono stati disciplinati gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni da parte della P.A.

Se non fosse che in Italia si emanano leggi col solo intento di risolvere "virtualmente" i problemi evitando con cura di accompagnare le misura fino all'effettiva attuazione pratica e di verificarne l'efficacia, l'idea parrebbe interessante.

Ma a distanza di due anni, come era facile prevedere, le buone quanto "virtuali" intenzioni del legislatore appaiono vani propositi.

Alla nostra Pubblica Amministrazione non piace si sappia cosa combina.

L'amministratore non conosce la netiquette (galateo informatico) ed evidentemente è utile che alcuni dati non siano facilmente rintracciabili nel mare magnum del proprio data base comunale.

Ai tempi del vecchio Albo Pretorio era consuetudine pubblicare in bacheca i documenti "scomodi" dietro un mazzo di altri documenti. C'era addirittura chi nascondeva l'intera bacheca.

Oggi si adottano tecniche al passo con i tempi come omettere il titolo del documento oppure dandogliene uno prolisso che tutto indica tranne di cosa tratti.

Gli strumenti sono stati aggiornati ma il "vizietto" è rimasto intatto rendendo opaca quella trasparenza tanto propagandata.

Walter Salvatore