L'Aquila come Islanda
22 ott. 2012
Manifestazione degli aquilani come in Islanda?
Dai media italiani ed europei è poco dibattuta e quasi mai menzionata (chissà come mai) la determinazione con la quale il popolo islandese ha saputo opporsi alla volontà del governo e delle banche di far pagare al cittadino il debito del Paese.
Il tentativo è miseramente fallito grazie ad una incredibile protesta pacifica nata dalla base..
La cittadinanza tutta ha infatti costretto alle dimissioni l'intero governo, l'autorità del Tesoro, il comitato direttivo dell'autorità di supervisione finanziaria, l'autorità finanziaria tutta e, in ultimo, anche i dirigenti della banca centrale hanno dovuto rassegnato le loro dimissioni.
I banchieri hanno abbandonato l'isola in gran fretta perché rischiavano l'arresto e lo stesso presidente, Geir Haarde, in carica dal giugno 2006 al febbraio 2009, è stato denunciato per grave negligenza, ed è attualmente sotto processo.
Gli Islandesi hanno in questo modo saputo affermare, con una grande dimostrazione democratica, che i membri del Parlamento devono servire la popolazione e non viceversa e così, dopo un lungo processo selettivo, è stata nominata una commissione di 25 persone, svincolate da qualsiasi partito politico, che ha avuto l'incarico di elaborare il nuovo testo costituzionale, la cui stesura viene ancora seguita passo passo in Internet da tutti i cittadini interessati.
In Italia, oltre all'enorme debito che banche e governo ci chiedono di rimborsare, abbiamo ben altre gravi deficienze da imputare loro, alle autorità di vigilanza e controllo ed alle forze politiche tutte e dunque sarebbe ora di manifestare un dissenso pieno e globale evitando di dissiparlo in mille rivoli come attualmente sta accadendo.
Manifestare contro il trattamento riservato ai precari della ricostruzione o contro il rimborso del 100% delle tasse nel cratere può forse lenire momentaneamente qualche effetto negativo, nato sempre dall'incapacità gestionale dei nostri amministratori, locali e nazionali, ma infine non risolve il problema e senz'altro non ne rimuove le cause.
I cittadini del cratere aquilano purtroppo hanno una migliore visibilità della inadeguatezza dei nostri governanti rispetto alle popolazioni del resto d'Italia, dovendo fare i conti quotidianamente e subire sulla propria pelle gli effetti perversi dell'arroganza, della inettitudine e della superficialità delle azioni messe in campo per risolvere i problemi del territorio.
Proprio per questo l'unica via per voltare pagina è prendere esempio dai nostri amici Islandesi ed è l'unico modo per farlo pacificamente.
Aspettare oltre è rischioso e pericoloso perché l'esasperazione che si respira ovunque ben presto non potrà che sfociare in violenta protesta.
Walter Salvatore