Il ruolo marginale del Consiglio Comunale

Nel corso della scorsa legislatura e nell'anno di proroga che è seguito al sisma del 9 aprile 2009, il ruolo del Consiglio Comunale è stato estremamente marginale.
Nell'ultimo anno è stato chiamato (senza successo) a risolvere prevalentemente questioni parentali.
Anche in questo avvio di mandato amministrativo, tale sostanziale marginalità è la regola.
Questa situazione si è determinata soprattutto nel momento in cui la scorsa maggioranza ha dovuto constatare che i propri atti proposti a votazione non riuscivano a passare il vaglio di una minoranza attenta e capace di leggerli.
Per la prima volta il Comune di Barisciano è stato, con forza e determinazione, indotto (dal gruppo di minoranza) a rispettare le regole e ciò ha creato non pochi grattacapi a chi, per anni, ha fatto di tutto e di più in totale spregio delle più elementari norme che regolamentano la buona conduzione della cosa pubblica.
Gli stessi consiglieri della scorsa maggioranza sono stati portati a prendere coscienza del proprio ruolo di inutili "comparse" tanto che alle nuove elezioni si è presentato il solito trio che a fatica è riuscito a trovare una schiera di nuovi adepti destinati a fare la fine dei colleghi uscenti.
La tentazione ed il tentativo di considerare il Sindaco come l'unico rappresentante della volontà dei cittadini, poiché eletto direttamente, è una enorme fesseria e Barisciano non se la può permettere.
Tale tentativo si è spinto fino al punto di considerare il confronto e la discussione in Consiglio Comunale una sorta di ritualità, poco più di un passaggio formale quando invece, il Consiglio Comunale, al pari del Sindaco, viene eletto direttamente dai cittadini e per espresso dettato legislativo (art. 42 T.U.E.L.) "è l'organo di indirizzo e di controllo politico - amministrativo", rivestendo, quindi, una funzione di primaria importanza.
Svolgere la funzione di "indirizzo" significa, nel concreto, che il Consiglio Comunale "detta" le modalità di comportamento politico-amministrativo nella generalità dei casi e, specialmente, nella definizione degli atti fondamentali riservati alla sua esclusiva competenza.
Per poter dettare tali comportamenti occorre dunque "partecipare" alla formazione delle volontà fin dal sorgere delle esigenze di comportamento politico-amministrativo, se non si vuole che la funzione di indirizzo rappresenti un mero rituale formale.
A Barisciano proprio quest'ultima condizione, in particolare, non viene rispettata e, alla fine, la funzione del Consiglio Comunale viene "ridotta" a quella di un mero organo di ratifica di volontà politico-amministrativa i cui presupposti e le cui necessità vengono già decisi dal Sindaco o dalla Giunta, magari anche attraverso sedi di consultazione e di confronto esterni allo stesso Consiglio Comunale.
Occorre inoltre considerare che la descritta stortura impedisce la funzione di rappresentanza dei cittadini, il ruolo di ciascun singolo consigliere comunale e, alla fine, anche il ruolo delle forze politiche, alle quali, al contrario, andrebbe restituito il ruolo di protagonisti nella formazione e nella rappresentanza della volontà popolare.
Al lettore attento, di qualsiasi parte politica esso sia, non sfuggirà che la questione è delicata e che riveste aspetti sia politici che istituzionali.
Il Gruppo di minoranza di Barisciano ha rivendicato e rivendica il ruolo centrale delle assemblee elettive ed è consapevole e fortemente preoccupata dal fatto che assecondare il tentativo della maggioranza comporta il rischio di "minore democrazia".
L'esperienza di questi mesi non ci ha fatto cambiare idea.
Siamo convinti che occorra aprire un dibattito su come cambiare questa "prassi" e che in ogni caso vada restituita al cittadino, anche per il tramite dei suoi rappresentanti, voce e compiti di indirizzo sul futuro del nostro Paese.