Il Comune trasformato in ditta individuale

Il consigliere Walter Salvatore scrive al Prefetto de L'Aquila.
BARISCIANO. Per il consigliere comunale di Barisciano, Walter Salvatore il mandato affidato al sindaco nell'affaire Polo Tecnologico di Barisciano non è stato pienamente rispettato. E' per questo che Salvatore ha scritto al prefetto de L'Aquila Giovanna Maria Iurato chiedendo provocatoriamente lo scioglimento del Comune e la sua trasformazione «in ditta individuale».
La questione prende le mosse da una delibera relativa al protocollo d'intesa per il Polo Tecnologico votata il 3 agosto 2010. Con quel testo il consiglio comunale ha stabilito i limiti di mandato attribuiti al primo cittadino.
In particolare al sindaco «sono stati demandati la firma dell'accordo ed il contestuale approfondimento e recupero degli elementi informativi non ancora disponibili (planimetrie, volumetrie, viabilità indennizzo aziende sul progetto), l'obbligo di informare il consiglio e rimandare alle competenze dello stesso ogni attività conseguente alla trattazione dell'argomento nonché la definizione degli indirizzi che avrebbero caratterizzato le modalità di gestione del polo tecnologico e la nomina del rappresentante comunale in seno all'osservatorio ambientale».
In sostanza al Consiglio sarebbe spettata sempre l'ultima parola.
Non è stato sempre così, secondo Salvatore, visto che «il 23 dicembre 2011 il progetto è stato presentato presso gli uffici della Regione Abruzzo per la valutazione di impatto ambientale ed i consiglieri del Comune di Barisciano ne sono venuti a conoscenza tramite articoli apparsi a mezzo stampa solo a fine aprile, 4 mesi dopo».
Questo, secondo il consigliere non è l'unico aspetto contestato della vicenda. Il sindaco nella seduta di consiglio del 3 agosto 2010 invitato dai consiglieri, dice Salvatore, «a fornire maggiori dettagli sul progetto negò l'esistenza di qualsiasi elaborato progettuale. La dichiarazione è stata falsa in quanto a seguito di una prima richiesta d'atti la minoranza potè constatare che già da marzo 2010 sindaco ed entourage avevano i primi elaborati progettuali».
Poi restano in piedi alcuni interrogativi: perché il Polo Tecnologico destinato allo stoccaggio provvisorio, al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti derivanti dal crollo degli edifici pubblici e privati a seguito del sisma del 6 aprile 2009 è stato individuato a monte invece che a valle? Chi è stato l'ispiratore di tale scelta? Sarà realmente utile?.
La zona destinata a ricevere le macerie, fa notare Salvatore, è infatti ubicata a ben 18 km dall'Aquila e l'ultimo tratto di 8 km devono essere percorsi in forte salita tanto da mettere a dura prova sia la resistenza degli automezzi sia il borsellino di chi (la Pubblica Amministrazione) dovrà procurare di fare il pieno a questi autocarri. Il tragitto in salita è parte del percorso della S.S. 17 che rappresenta l'unica arteria stradale di collegamento tra il capoluogo di regione e Pescara.
Di aree a valle ce ne sono diverse, secondo Salvatore, «come quelle limitrofe a San Gregorio dove si può scegliere tra l'area a ridosso della ferrovia o l'area dove da oltre 10 anni si aspetta un centro commerciale (area di oltre 13 ettari) e ricompresa nella zona artigianale di Barisciano. Questa zona è baricentrica rispetto ai comuni di Fossa, Villa Sant'Angelo, L'Aquila, Onna, Barisciano, San Pio delle Camere, ecc...».
A preoccupare poi sono gli aspetti tecnici del progetto.
«Dalla documentazione acquisita dalla minoranza nel 2010», dice Salvatore, « appariva una relazione geologica che evidenziava che la zona è attraversata da una faglia e che la falda acquifera talmente sensibile che inquinarla è particolarmente facile. Tra gli elaborati presentati alla commissione Via tale relazione è stata prodotta?».
PrimadaNoi - 12 mag. 2012