Il cavallo di Troia dono del Sindaco e dell'USRC

25 feb. 2015

Una cittadina di Picenze (Frazione di Barisciano) conduce da tempo una solitaria battaglia tesa a segnalare l'irrisolto problema delle cantine/cavità su cui poggiano ampie porzioni dei fabbricati danneggiati dal sisma, sia nelle frazioni che nel capoluogo del paese.

Denuncia con costanza i comportamenti ondivaghi ed inconcludenti degli attori chiamati a dare soluzione al problema.

Che il Sindaco di Barisciano non abbia le idee chiare e che abbia la consuetudine di contraddirsi spesso, anche durante l'esposizione di un singolo ragionamento, non è un mistero.

Purtroppo non c'è alcuna tutela davanti all'incompetenza ed alla superficialità di soggetti che si trovano a gestire una situazione eccezionale come il post-sisma.

Fino ad oggi sono tutti caduti nel vuoto i numerosi appelli ad intervenire, con una regola chiara e di buon senso (modificando la farraginosa, inattuabile, inefficace ed a tratti demenziale impostazione prevista nella MIC) per provvedere con efficacia, intelligenza ed a parità di spesa, al consolidamento di questi ambienti che costituiscono il patrimonio storico ed antropologico di una comunità.

Sia il Sindaco di Barisciano che l'USRC fanno da tempo i finti tonti e, incredibilmente, stanno finanziando il recupero milionario di interi aggregati ignorando scientemente che sotto di essi ci sono cantine/cavità da cui si accede da aggregati posti anche a notevole distanza e che di questi costituiscono, quasi sempre, le legittime pertinenze.

Mentre si fa bellamente finta che il problema non esista le risorse pubbliche vengono utilizzate per minare letteralmente alla base la ricostruzione precostituendo, con lucida consapevolezza, le condizioni per futuri cedimenti ed il conseguente elevato pericolo per la pubblica incolumità.

Una colpevole ed ingiustificabile inconcludenza destinata a generare, attraverso un evidente sperpero di denaro pubblico, le peggiori condizioni di sicurezza e concretezza della ricostruzione.

Purtroppo la cittadina di Picenze è destinata a fare la fine di Cassandra o quella di Laocoonte e noi quella dei Troiani, trucidati nottetempo dal cedimento di cavità già a rischio collasso, oppure durante il prossimo terremoto, ed il tutto grazie al cavallo di Troia donatoci dal Sindaco e dall'USRC.

Unica consolazione è lasciare traccia di questi rilievi così da agevolare il compito degli inquirenti che in un prossimo futuro si troveranno nella condizione di dover individuare i responsabili degli inevitabili crolli e delle future vittime.

Walter Salvatore