Gita di paese... tutti al TAR

10 set. 2014

C'è chi sostiene da tempo che il disciplinare inventato da Barisciano per governare le priorità con cui affrontare la ricostruzione del Paese sconta criteri intrisi di intenti estranei alle finalità originali.

Tutti gli inviti rivolti al Sindaco (che a Barisciano sulla ricostruzione ricopre anche ogni ruolo tecnico disponibile) dai vari portatori di interessi, quali ad esempio il Comitato dei Presidenti di Barisciano, a riconsiderare e correggere gli evidenti strafalcioni e travisamenti, sono letteralmente caduti nel vuoto.

Una inspiegabile quanto pervicace chiusura al dialogo ma soprattutto al ragionamento che ora avrà, come inevitabile quanto prevedibile conseguenza, il proliferare di ricorsi al TAR.

Tutti coloro, e sono tanti, che scorrendo la graduatoria definitiva si trovano in posizione penalizzata in virtù di regole che sembrano estratte dai quiz di Mike Buongiorno invece che dal decreto 1 del 2014 dell'USRC, avranno più di un motivo per reclamare i propri diritti davanti al giudice amministrativo.

E dire che la normativa attuale (Legge 7 agosto 1990 nr. 241) detta alla amministrazioni pubbliche il preciso compito di condividere e partecipare le scelte fondamentali con i cittadini proprio al fine di evitare, disinnescandoli sul nascere, il proliferare di ricorsi all'autorità giudiziaria.

A Barisciano il testo di quella legge non deve essere pervenuto oppure chi l'ha letta, se l'ha letta, non ne ha compreso il senso o crede di poterla interpretare a proprio uso e consumo o che sia sufficiente richiamarla nelle premesse degli atti che emana senza applicarne i contenuti.

In ogni caso a Barisciano ci troviamo di fronte ad una vera e propria "istigazione al ricorso" con tutti i costi economici e sociali che ne conseguono.

Con la mesta prospettiva di dover ricorrere obbligatoriamente al TAR e, per quelle strane coincidenze od insolite eccezioni che emergono dalla graduatoria, anche alla Procura della Repubblica, si apre a Barisciano una stagione di intensi dibattiti che purtroppo non si svolgeranno in assemblee pubbliche ma bensì nelle aule dei tribunali.

Che gli Enti preposti si rivestano di carattere e decidano finalmente e con urgenza di utilizzare gli strumenti che il proprio ruolo gli consente per fermare questa locomotiva impazzita.

Walter Salvatore