Fischi per fiaschi: Supponiamo...

11 lug. 2014

Il Sindaco liquida l'osservazione fatta dai Presidenti circa le criticità riscontrate nei criteri adottati per governare la cantierizzazione comune tra più aggregati:

"Supponiamo per esempio, che ci siano aggregati con prime abitazioni limitrofe o viciniori ad aggregati con solo seconde residenze, per evitare che gli abitanti, come ipotizzato nell'istanza, siano costretti ad abbandonare le abitazioni appena riparate, si dovrebbe intervenire anche su questi complessi edilizi a scapito di prime abitazioni ubicate in altre zone del centro abitato. A parere del sottoscritto, l'ipotesi formulata potrebbe essere facilmente risolta con semplici interventi già previsti nei piani di ricostruzione e di coordinamento e parlo di ponteggi, anditi passerelle, ecc.... Peraltro non sembra che tale circostanza di abbandono delle abitazioni sia mai avvenuto per interventi non riconducibili al terremoto e realizzati prima dell'evento sismico del 6 aprile 2009."

Gli esempi supposti dal Sindaco sono dunque la base su cui ha costruito il contenuto di quell'articolo del disciplinare che indica le modalità per calcolare il punteggio da assegnare alla eventuale comune cantierabilità tra aggregati.

Ciò dimostra che l'auspicata necessità di condividere preventivamente i criteri per definire una graduatoria, tante volte e sempre invano sollecitata al Sindaco dai Presidenti di consorzio e dal Comitato che li riunisce, era più che motiva.

E' infatti noto che per giungere alla migliore soluzione di un problema è necessario esercitare l'arte del ragionamento sollecitando la partecipazione di una pluralità di teste.

Nel caso in questione il solitario esercizio mentale del Sindaco equivale alla tipica "pippa mentale" i cui deludenti risultati sono ora sotto gli occhi di tutti.

Sorvolando sul rischio di cecità che corre il protagonista di questo solitario esercizio, sono innumerevoli le ipotesi e gli esempi alternativi che si possono produrre indicando casi specifici, motivi, necessità, obblighi ed opportunità che inducono necessariamente ad una diversa e più efficace impostazione dei criteri per affrontare compiutamente questo tema.

Gli esempi proposti del Sindaco sono ben misera cosa rispetto alla complessità del problema e certo insufficienti per convincere gli addetti ai lavori sulla bontà dei criteri decisi senza alcun contraddittorio.

Walter Salvatore