Fischi per fiaschi: i nodi vengono al pettine...

12 lug. 2014

Quando utile il PdR di Barisciano diventa la stella polare del navigante disperso nell'oceano:

"Per quanto riguarda l'osservazione riportata nell'istanza che recita: "Vi sono casi, affatto rari e facilmente censibili, in cui i lavori su un aggregato coinvolgono cavità, viabilità, accessi, utenze e sottoservizi comuni a più aggregati" non si può non evidenziare che la formazione dei PDR è stata attuata in osservanza alle procedure previste dall'art. 6 del decreto n. 3 del 9.3.2010. In particolare il comma 5 dell'art. 6 prevede che il Sindaco con apposito avviso richiede ai proprietari interessati di presentare proposte d'intervento relativi ai propri immobili. Questa fase è stata regolarmente attuata dal Comune di Barisciano che ha recepito le proposte d'intervento inoltrate. Gli aggregati sono stati regolarmente pubblicati e sono stati costituiti i consorzi previo recepimento di eventuali osservazioni circa la continuità strutturale ecc... Successivamente sono stati elaborati i PDR che una volta adottati sono stati regolarmente pubblicati."

Il Sindaco continua a nascondersi dietro al PDR quando gli torna comodo e ritenerlo invece superato quando in contraddizione con le sue scelte.

E' vero che il PDR per la gran parte raccoglie quanto presentato diligentemente dai Presidenti di Consorzio e che proprio per questo non ci sono giustificazioni per l'esoso costo dell'"OPERA".

E' anche vero che i Presidenti hanno potuto fornire solo le informazioni al momento disponibili (molto poche) dato che a quel tempo non erano certo noti tutti i risultati delle indagini GEO e STRU, i puntuali rilievi geometrici e del danno né tantomento l'Università ha inteso usare anche solo una briciola del proprio compenso per approfondire sul campo problematiche che oggi arrivano inesorabilmente al pettine. Non risulta inoltre che il committente (il Sindaco) glielo abbia mai chiesto o semplicemente fatto presente.

I problemi che vengono sollevati oggi non sono stati rilevati allora e non per questo li si possono liquidare come inesistenti o non più censibili perché i termini sono scaduti.

Neanche il campione della peggiore burocrazia italiana avrebbe l'ardire di sostenere una tesi del genere figuriamoci se lo si può permettere ad un Sindaco che, almeno in teoria, dovrebbe tutelare e soddisfare gli interessi ed i bisogni della collettività che amministra.

Walter Salvatore