Fischi per fiaschi: al TAR con il gratuito patrocinio
11 giu, 2014
Sembra siano in dirittura d'arrivo una serie di ricorsi al TAR perché si pronunci sulla inapplicabilità del disciplinare imposto dal Sindaco ai terremotati di Barisciano per determinare i punteggi di una graduatoria che dovrebbe governare la ricostruzione del Paese.
Un disciplinare che, secondo i ricorrenti, adotta e mescola criteri che con le finalità del decreto emanato dall'USRC non c'entrano un bel niente e che generano iniquità che non si è disposti a tollerare.
Nessun problema, per i ricorrenti, nell'individuare ed argomentare i motivi per cui il TAR deve intervenire con una immediata sospensiva ed il successivo annullamento dell'atto del Sindaco.
Qualsiasi avvocato, anche alle prime armi, con un tale condensato di iniquità contenute in un unico atto amministrativo, ha la strada spianata ed il compito facilitato.
Il vero problema è stato individuare ricorrenti ammissibili al "gratuito patrocinio", oggi chiamato "patrocinio a spese dello Stato". Ricorrenti che devono essere titolari di un reddito annuo imponibile, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a euro 10.766,33.
Solo così un qualsiasi semplice cittadino può esercitare e far valere le proprie aspettative di giustizia. Una giustizia altrimenti "venduta" a costi esorbitanti (in questo caso anche 12.000,00 euro) e questo facilita la vita a quegli amministratori che possono permettersi di emanare provvedimenti anche demenziali senza tema che qualcuno possa o si possa permettere di impugnarli.
Ancora oggi c'è qualcuno che, anche in posizione apicale, ha il coraggio di riempirsi la bocca con richiami alla solennità dei valori costituzionali quando nella realtà tali valori sono da anni quotidianamente calpestati e mortificati proprio da chi dovrebbe difenderne l'integrità.
Walter Salvatore