Emendamento per riportare legalità

Bassanini - riforma 1997

29 gennaio 2014

Tra gli emendamenti presentati in sede di conversione del Decreto Legge sugli Enti Locali ne spicca uno, bipartisan, che tende a ripristinare, nei comuni sotto i cinquemila abitanti, l'impossibilità, per l'organo politico, di gestire questioni di carattere tecnico.

Nel 2001, con una deplorevole sveltina, un buontempone seduto in parlamento era riuscito ad inserire e a far votare, utilizzando la finanziaria di quell'anno come cavallo di Troia, un emendamento che apriva la possibilità, alle amministrazioni dei comuni sotto i 5.000 abitanti, di baipassare quanto disposto dalla riforma Bassanini circa la perentoria separazione tra potere politico e quello tecnico gestionale.

Ed è così che da allora un sindaco o qualsiasi altro amministratore di uno di questi comuni ha potuto svolgere ed istruire pratiche che, se poste in atto da un collega di un comune poco più popolato, gli avrebbe immediatamente aperte le porte del carcere.

L'abrogazione di questo articolo avrà una immediata ripercussione sulla governance dei comuni del cratere sismico aquilano dove sindaci ed amministratori non hanno avuto scrupoli nell'avvantaggiarsi a fini politici di questa "back door", di questa "porta sul retro" che ha consentito loro di superare in parte o in tutto le procedure di sicurezza adottate nel 1997 dalla riforma Bassanini.

Walter Salvatore