Come ti faccio sparire gli ipogei urbani

2 dic. 2013

Secondo quanto argomentato dall'USRC (ufficio speciale ricostruzione cratere) durante l'incontro sollecitato dal Comitato dei Presidenti di Barisciano e Frazioni del 12 novembre scorso, le cavità, quelle normalmente adibite a pertinenza dell'abitazione, cioè quelle che gli addetti ai lavori nel resto d'Italia chiamano "ipogei urbani", per la parte eccedente e fuoriuscente l'impronta a terra dell'abitazione, ancorché ad accesso esclusivo dell'abitazione e da secoli da questa utilizzate come rimesse od altro scopo di servizio, non possono essere computate come Superficie Lorda Complessiva in quanto non sono censite in catasto.

Ne consegue che per queste porzioni di cavità il proprietario delle stesse non può chiedere il contributo utile per metterle in sicurezza e consolidarle come invece prudenza, buon senso e puntuali relazioni geologiche consiglierebbe.

Una genialata che concretizza certamente una economia sulle spese per la ricostruzione ma che, nello stesso tempo, negli anni a venire farà dormire sonni preoccupati agli abitanti di Barisciano e Frazioni le cui abitazioni poggiano letteralmente su un dedalo di cunicoli, cantine e grotte molte delle quali dichiarate dai geologi a rischio collasso.

Una pensata "sagace" che risolve alla radice il problema delle cavità (quelle note) dichiarandole inesistenti quando non risultano in catasto e siccome in catasto, che tutti sanno non essere probante, non sono censite, allora il problema, come d'incanto, si dissolve.

Un vero e proprio gioco di prestigio che fa sparire le cavità e con esse la necessità di elaborare una soluzione di buon senso e contemporaneamente svela come l'anno trascorso per selezionare cotanti maghi con concorsoni, concorsini, concorsetti ed imbroglietti sembra stia dando finalmente i meritati frutti.

Nessuno di noi, in effetti, sarebbe stato capace di risolvere il problema delle cavità con tanta disarmante disinvoltura.

Walter Salvatore