Censimento cavità del sottosuolo

Campo di Fossa - L'Aquila

L'Editoriale - 29 dic. 2011

NON CI SARA' RICOSTRUZIONE SENZA CENSIMENTO DELLE CAVITA' DEL SOTTOSUOLO. LA SGE, CONVOCA I TECNICI DEL COMUNE DELL'AQUILA.

La Struttura per la Gestione dell'Emergenza ha chiesto conto al Comune dell'Aquila del censimento delle cavità presenti nel sottosuolo del capoluogo. Necessario a qualsiasi progetto di ricostruzione dei centri storici e delle frazioni.

E lo ha fatto con una lettera a firma del responsabile Infrastrutture della Sge, Altero Leone. Capire quante cavità abbia nei propri sotterranei il Comune dell'Aquila, significa ricostruire in sicurezza, e lasciare alle future generazioni una città a prova di sisma e di pericolo crolli, lo ha sostenuto anche la Protezione civile con la Regione Abruzzo nel 2010, con lo studio di microzonazione sismica, per cui prima di ricostruire, fosse anche solo attraverso restauri conservativi, è necessario capire quante cavità nasconda il territorio, e quanto siano oggi sicure, dopo le terribili scosse del sei aprile 2009 e dei lunghi mesi successivi. Ancor oggi, si registrano delle scosse sismiche.

Con questa lettera, l'ing. Leone, parla di "pericolo imminente, per le operazioni di cantierizzazione di strade ed edifici della città. Pericolo grave - scrive - se pensato in relazione ai carichi trasmessi dai mezzi pesanti, che necessariamente dovranno muoversi per la città". Questi carichi, "rappresentano un reale aggravio per le condizioni di stabilità delle volte della cavità ipogee, anche in virtù del fatto - prosegue il tecnico - che molte di esse presentano un elevato quadro fessurativo e un'importante presenza di acque di percolazione (che colano attraverso il suolo ndr), mostrando un cattivo strato di conservazione".

La voragine che si aprì quella terribile notte a via Campo di Fossa e che inghiottì un'auto, d'altra parte, non dovrebbe far dormire sonni tranquilli agli amministratori aquilani che invece, non vedono nelle spesso sconosciute cavità del sottosuolo aquilano, alcun pericolo. Almeno alcuni assessori la pensano così, anche se la responsabilità, giova ricordarlo, è unicamente dei tecnici e dei dirigenti comunali.

Lo scenario della voragine lo porta come esempio anche l'ing. Leone della struttura commissariale, che racconta come "alcune cavità sono caratterizzate da una volta sottile, ovvero da un esiguo spessore di terreno tra il vuoto della cavità e il piano di calpestio superficiale", per cui se non si verifica la tenuta, prima di sottoporre le strade al traffico pesante, potrebbero esserci degli incidenti anche gravi, ma pare che tale analisi abbia lasciato del tutto indifferenti i responsabili politici della ricostruzione aquilana, che sono invece pronti a presentare il Piano di ricostruzione, lo hanno annunciato per gennaio, senza tener conto delle cavità, ma probabilmente sarà stoppato, per il fatto che non sarà allegato il censimento delle cavità.

Il Comune dell'Aquila è stato invitato ad un incontro tecnico, per definire la questione, la Sge è disponibile "al prestito delle competenze tecniche dei due geologi collaboratori della stessa, per avviare uno studio finalizzato alla stesura di una carta delle cavità della città dell'Aquila e quindi alla definizione esatta del sistema caveale urbano. Va da sé, - chiude la lettera - che per ottenere quanto proposto, vadano ricercate forme di fattiva collaborazione tra la Struttura commissariale ed il Comune dell'Aquila". Ma non andrà sicuramente così, la questione è già stata sminuita dall'amministrazione Cialente che ha ritenuto non necessari alla ricostruzione tali studi, la città deve però sapere, come stanno andando realmente le cose.

L'Editoriale - 29 dic. 2011