Carta dei Doveri o Carta Straccia?

ODG Abruzzo

18 feb. 2013

La "carta dei doveri" del giornalista, sottoscritta dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti e dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana l'8 luglio 1993, sancisce che il giornalista deve operare nella consapevolezza che la propria responsabilità verso i cittadini non può essere condizionata o limitata da alcuna ragione particolare o di parte o dall'interesse economico.

In modo esplicito e puntuale la "carta dei doveri" recita il seguente principio:

"La responsabilità del giornalista verso i cittadini prevale sempre nei confronti di qualsiasi altra. Il giornalista non può mai subordinarla ad interessi di altri e particolarmente a quelli dell'editore, del governo o di altri organismi dello Stato."

Un enunciato etico e deontologico più che condivisibile considerato che il rapporto di fiducia tra gli organi d'informazione ed i cittadini è la base del lavoro di ogni giornalista e che la "Carta dei doveri" è stata sottoscritta proprio per promuovere e rendere più saldo tale rapporto.

Ma se ci trovassimo di fronte all'interesse dell'editore che prevarica e condiziona l'operato del giornalista che cosa succede? Quali sono gli strumenti o le azioni da intraprendere per liberare il malcapitato dai condizionamenti che lo inducono ad infrangere il principio base della professione?

Chi ne risponde: l'editore che condiziona, il giornalista che si presta... oppure entrambi?

E colui o coloro che, "antipatici al padrone", vedono SISTEMATICAMENTE ignorati dalla redazione della testata qualsiasi comunicato stampa, se a firma degli "antipatici", ma puntualmente pubblicati quelli inviati dagli stessi con firma non riconducibile a loro, che devono fare?

Dal 2011 ad oggi il gruppo di minoranza di Barisciano (AQ) ha inoltrato alle testate giornalistiche locali non meno di un centinaio di comunicati. Qualcuno certamente trattava argomenti di poco conto e di stretto interesse paesano ma la gran parte argomentava su fatti di indubbio interesse sociale e di denuncia su gravi questioni di mala amministrazione.

Lungi dal pretendere che ogni esternazione inviata tramite comunicati debba trovare spazio tra le pagine dei media locali sta di fatto che solamente una testata, tra le tante sempre pronte a ricevere e pubblicare, durante due anni di fitti comunicati, si è imposta come regola quella di ignorare sistematicamente ogni contributo informativo inviatole da questo gruppo di minoranza ma ha pubblicato quelli inviati, sempre dagli stessi autori, ma sotto la celata veste di un'associazione.

Oggi questa testata on line ha ricevuto un comunicato dall'associazione ed il giornalista di turno ha provveduto, come era facilmente prevedibile, a pubblicare l'informazione aggiungendoci addirittura del suo per quanto la notizia era intrigante ma subito dopo, colto da scrupolo, ha voluto appurare telefonicamente nome e cognome dello scrivente e così, con la stessa prontezza usata per la messa on line, ha immediatamente eliminato la notizia dal portale web.

Con la presente si vuole dunque conoscere, dagli organismi di controllo in indirizzo, se tale comportamento è da accettare e tollerare supinamente o se invece ricorrono gli estremi per un approfondimento ed un eventuale intervento regolatore.

Rimaniamo sin d'ora disponibili a fornire, nelle sedi opportune, puntuali ed abbondanti prove documentali, nomi, cognomi ed indirizzi degli attori di questa vicenda nonché i motivi che probabilmente si celano dietro un atto reiterato di censura che se non fosse così becero ed ottuso si potrebbe semplicemente definire "ridicolo".

In attesa di un cortese riscontro, cordialmente

Walter Salvatore