Barisciano: se il Sindaco fosse inadeguato?
27 apr. 2013
Era marzo del 2011 quando con una lettera aperta al Presidente della Regione Abruzzo ed a quello della Provincia di L'Aquila lo scrivente, in qualità di consigliere di minoranza, poneva due quesiti:
- può un paese, per tutte le problematiche legate alla ricostruzione, affidarsi alle scelte "solitarie" di un sindaco invece che di una commissione di esperti?
- se una collettività ha la sventura di ritrovarsi un sindaco impreparato è da considerarsi questa condizione sufficiente perché la fase della ricostruzione, con gli importanti investimenti che essa comporta, sia vanificata da scelte inadeguate?
Naturalmente dai vertici nessuna risposta ed anzi si è permesso ai Sindaci di assumere il ruolo di Responsabili dell'Ufficio Sisma, ufficio squisitamente tecnico, in totale disprezzo del principio, normato dalla Riforma Bassanini alla fine degli anni '90, di separazione tra sfera politica e sfera gestionale e, in particolar modo, tra attività di indirizzo e controllo e quella di gestione.
Principio cardine che anche l'ordinamento comunitario persegue da tempo con l'intento di porre fine alle frequenti intromissioni della classe politica financo nelle procedure più minute e nelle decisioni di carattere più tipicamente tecnico secondo una prassi più volte censurata dalla giurisprudenza per violazione del principio d'imparzialità.
Il fatto che questo argomento, come tanti altri d'interesse per la collettività in generale o per quella di Barisciano in particolare, sia stato portato all'attenzione delle parti attrici e della pubblica opinione tramite comunicati stampa, ha infastidito il Sindaco di Barisciano a tal punto che oggi assistiamo al secondo tentativo di zittire lo scrivente per vie legali.
Che il Sindaco di Barisciano sia ipersensibile ed iperallergico alla critica è un fatto noto e più volte è stato sottolineato come sia restio al confronto sui grandi temi di interesse per la collettività ma che si debba constatare che è incapace di comprendere la differenza tra diffamazione e legittima critica politica sembra veramente troppo.
Al primo tentativo, come dicevamo, ci ha sbattuto il muso... procurando solo inutili spese alle casse comunali e perdite di tempo per gli uffici giudiziari che dovrebbero occuparsi di questioni ben più importanti che assecondare l'iper-permalosità di un Sindaco.
Per conoscere gli esiti di questo secondo tentativo di zittire la critica politica occorre attendere che si completi l'iter burocratico ma fino ad allora il Sindaco non si illuda di essere riuscito ad intimorire chicchessia.
Il periodo dei Gulag per i dissidenti politici è solo una nostalgica realtà del passato e, piaccia o meno al nostro Sindaco ed ai suoi colleghi comunisti di Barisciano, la democrazia ed i principi che la sostengono non sono oggetto di mercimonio né tantomeno si è disposti a far passare indenni biechi ed ottusi tentativi censori.
Walter Salvatore