BARCA lo sparaballe
1 ago. 2012
Affermare, come ha fatto il ministro Barca durante la presentazione del Gran Sasso Institute, che a L'Aquila ed in tutto il cratere la ricostruzione non ha subito una drastica frenata può fare effetto sui media, ci può credere la politica locale, lo possono condividere, per ovvia convenienza, i pupi nostrani ma tutt'altra cosa è darla a bere a quelli che:
- non possono presentare i progetti (già pronti) perché manca un sopralluogo richiesto da anni;
- non possono presentare i progetti (pronti da un pezzo) perché manca la pubblicazione di un esito;
- hanno presentato il progetto da quasi un anno e non hanno alcun riscontro;
- che hanno chiesto un secondo sopralluogo ed in alcuni casi addirittura sollecitato il primo e non hanno notizia della richiesta;
- che hanno fatto fare, a proprie spese e da oltre un anno, una perizia giurata dal tecnico per far verificare un esito di agibilità e non hanno più avuto notizie;
- ecc...
A tutti questi poveri cristi BARCA non può raccontare le BALLE che senza problema e ritegno può rifilare ai suoi interlocutori istituzionali locali.
Se prima dell'avvento BARCA un surrogato di macchina burocratica era finalmente riuscita a definire una serie di procedure operative utili alla ricostruzione, oggi tale macchina è stata letteralmente smembrata ed il bravo ministro tecnico si è guardato bene dal prevedere, nella norma sfascia tutto, un articolo che spiegasse modi e tempi per gestire la transizione.
Gli impiegati (Co.Co.Co. & C.), che prima avevano chiare (o quasi) le proprie mansioni, da quando BARCA ha emesso la prima ordinanza della sua carriera, la 4013 del marzo 2012, non sanno più cosa devono fare e soprattutto come e a chi rispondere e questo stato di cose si protrae ormai da oltre 5 mesi e si protrarrà almeno fino a quando Barca non sarà così cortese da dirci cos'ha in mente di fare.
Chi ha la sfiga di dover interloquire con la struttura pubblica al servizio della ricostruzione sa bene che da marzo ad oggi qualsiasi pratica o richiesta inoltrata è inesorabilmente rimandata ad un ipotetico se non improbabile futuro.
Ai cittadini che dal terremoto hanno ricevuto solo danni e non prebende, ritorni di carriera o di denaro, non rimane che sperare che la barca di BARCA affondi al più presto portando con sé tutti gli scienziati che lo attorniano e che si prodigano nel fargli da muse ispiratrici con consigli che poco hanno a che fare con gli interessi dei terremotati.
Walter Salvatore