Banda Larga e Utenze nella Ricostruzione

3 mar. 2015

Nel 2012 feci notare mestamente che, a partire dall'anno 2000 e fino ad allora, in Abruzzo erano già stati stanziati e spesi, senza risultati apprezzabili, non meno di 100 milioni di euro per realizzare la Banda Larga regionale.

Un satellite per le telecomunicazioni tutto nostro, compresa la messa in orbita, ci sarebbe costato molto meno.

E' di questi giorni la notizia che posiziona la nostra regione agli ultimi posti riguardo lo sviluppo di questa infrastruttura e che il governo si appresta ad elaborare il piano per lo sviluppo della rete cosiddetta Ring (nel tempo è stata chiamata rupar, comnet, comnet-ra, comnet-pa, digit-pa, digital divide) che prevede nuovi investimenti per quasi 6 miliardi di euro.

Oggi, altrettanto mestamente, mi permetto di far notare che la ricostruzione nei Comuni del Cratere non sembra avere intenzione, neanche lontanamente, di elaborare un'azione organica ed omogenea utile ad ospitare la banda larga sfruttando l'occasione del rifacimento ed adeguamento dei sottoservizi.

Nulla fa presagire che siano state elaborate linee guida utili a cogliere quest'occasione o intrapreso una qualsiasi azione di coordinamento e stimolo verso quei Sindaci che ad oggi non sono stati in grado neppure di istituire un tavolo di coordinamento tre i vari gestori così da codificare procedure atte a governare i distacchi e riallacci delle utenze in occasione dei lavori di ricostruzione.

Attività, questa, lasciata in capo ai singoli proprietari che si trovano a dover pagare di tasca propria l'inadeguatezza dei loro rappresentanti e ad assecondare procedure burocratiche già farraginose in tempi normali, completamente illogiche se non demenziali allo stato attuale.

Dinanzi a tanta manifesta incapacità ed impreparazione dei singoli amministratori ci auguriamo che almeno l'ufficio preposto al coordinamento della ricostruzione nei comuni del cratere (USRC) abbia presente queste problematiche e si sia già attivato per risolverle.

Walter Salvatore