Approvato Piano di Ricostruzione Talebano
27 giu 2012
Il Consiglio Comunale di Barisciano ha approvato il Piano di Ricostruzione del primo dei 14 (quattordici) ambiti.
Una prima contestazione degli elaborati è nata dai banchi della maggioranza dove la consigliera Roberta Pacifico non è riuscita a trattenere la propria indignazione quando ha scoperto che gran parte della relazione introduttiva e dello studio del territorio su cui il Piano va ad applicarsi è frutto di un copia ed incolla con il Piano di Ricostruzione di Barete (AQ).
Addirittura l'elenco delle Chiese si riferiva a quelle di Barete invece che di Barisciano.
La consigliera, già contraria all'affidamento diretto dell'incarico all'Università di Camerino, tanto che in Consiglio si astenne dalla votazione rischiando addirittura l'espulsione dai banchi della maggioranza e successivamente l'Ordine degli Ingegneri decise di impugnare la determina con un ricorso al TAR, ha ora avuto un oggettivo riscontro sull'infelice scelta che la sua maggioranza volle sostenere, in quell'occasione, ad ogni costo.
Una scelta che anche la minoranza non esitò a bollare come scellerata, rinviando gli atti alla Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica, sottolineando come l'Università stava spacciando ipocritamente l'esoso prezzo richiesto per il servizio come un contenuto rimborso spese. Un rimborso spese che la minoranza provò, con offerte alternative alla mano, equivalente ad un costo e ad un tempo di esecuzione quasi doppio a quello di mercato.
Ma il bello è venuto quando il consigliere Walter Salvatore, dai banchi della minoranza, ha iniziato a snocciolare, articolo per articolo, i refusi, le lacune, le approssimazioni e soprattutto la rigidità delle norme tecniche che caratterizzano il cuore del Piano di Ricostruzione.
Le varie prescrizioni sembrano dettate da una concezione fondamentalista e talebana dello sviluppo urbano tanto da vietare al privato la benché minima possibilità di apportare migliorie funzionali e dimensionali ai proprio immobili. Addirittura l'ombra che si potrà godere con una pergola o con un telo ombreggiante sul proprio terrazzo o nel proprio giardino non potrà superare i 15mq.
Un Piano che sconta l'assenza della tanto declamata, quanto falsamente dichiarata nelle premesse all'elaborato, partecipazione e condivisione con la cittadinanza e così ciò che i tecnici/universitari hanno restituito è un elaborato sterile, un semplice esercizio tecnico in cui è totalmente assente la valutazione e la soluzione delle vere esigenze di coloro che in quegli immobili ci abitano e ci dovranno vivere. Manca in sostanza la politica...
Un'occasione di ammodernamento dell'urbano che, attraverso la cieca approvazione del Piano di Ricostruzione da parte di questa maggioranza, viene inesorabilmente persa e regole così rigide e sorde alle effettive necessità dei cittadini indurranno gli stessi alle solite sveltine, ai soliti rapporti clientelari, ai soliti piccoli o grandi abusi edilizi. Abusi che, siamo certi, nessuno andrà a sanzionare e che rimarranno invisibili ai più tanto da svilupparsi senza alcun controllo in barba alle rigide ed assurde prescrizioni dei talebani di Camerino.
Il tutto in danno a quei cittadini onesti che invece, ligi alle regole, si sforzeranno di vivere in abitazioni costruite dai propri lontani antenati che certo non avevano edificato avendo in mente gli standard abitativi odierni.
Walter Salvatore