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Censura a Barisciano - Stalin ci fa un baffo

Da qualche giorno, oggi è il 7/7/2011, voci insistenti danno come imminente o già emesso un avviso di garanzia rivolto al sottoscritto che lo vedrebbe reo di aver contribuito o condiviso, in qualche modo, la redazione di un manifesto che, a detta del Sindaco di Barisciano, conterrebbe elementi lesivi l'immagine ed onorabilità dello stesso.

Il Sottoscritto, abituato per cultura ed educazione a firmare ciò che scrive ed a rispondere di ciò che dice, naturalmente si ritiene estraneo alla vicenda.

Il manifesto, qualche mese fa, è stato consegnato in Comune perché si provvedesse ad affiggerlo, dietro pagamento del regolare tributo d'affissione dovuto, ma il Sindaco ne ha bloccato l'affissione chiedendo l'intervento della magistratura accampando improbabili contenuti lesivi.   

Se ciò fosse vero, dell'imminenza di un avviso di garanzia, sorgono spontanee alcune considerazioni, tutte manifestazione del grave stato di degrado in cui versa l'attuale gestione amministrativa di Barisciano:

a) Se il soggetto destinatario dell'avviso di garanzia è l'ultimo a venirne a conoscenza qualcosa non funziona; siamo evidentemente in presenza di una talpa al servizio dei notabili del Paese; un "compagno" di merende che non dovrebbe essere difficile individuare, qualora qualcuno se lo ponesse come obiettivo;

b) Un sindaco che ricorre strumentalmente alla magistratura per bloccare la manifestazione di dissenso dei cittadini mette in atto il più bieco metodo di repressione;

c) Un Sindaco, anche quando in buona fede ritiene lesivi i contenuto di un manifesto, deve in ogni caso prima affiggerlo per poter vantare, in sede giudiziale, il fantomatico danno. In caso contrario sembra più probabile ed evidente che si concretizzi un'ipotesi di abuso di potere, di omissione d'atti d'ufficio ed indebito arricchimento;

d) I contenuti del manifesto incriminato, certamente critici verso le scelte di questa amministrazione, sono tesi ad informare i cittadini sui pericoli potenziali di una discarica di macerie e non contengono alcun elemento di offesa né all'immagine né all'onorabilità del Sindaco. Tant'è che nel manifesto c'è un unico riferimento al Sindaco quando, al punto 29, accenna al compenso che gli spetterebbe come Soggetto Attuatore del Polo Tecnologico. Questa affermazione, e solo questa, risulta errata ma evidentemente nasce da una lettura veloce e forse approssimativa dell'ordinanza che stabilisce un compenso per il Soggetto Attuatore ma (e lo si capisce solo leggendola attentamente) prevede che tale compenso spetti solamente al Soggetto Attuatore MASTER, mentro quello affidato al Sindaco è un ruolo di Soggetto Attuatore SLAVE.

e) E' del tutto evidente che il tema centrale del manifesto sono LE MACERIE e quindi l'erroneo riferimento al compenso per il Sindaco è del tutto marginale e ben lungi dal voler offendere o ledere onorabilità vere o presunte. Qualcuno probabilmente è in preda ad un delirio di onnipotenza.

Tra pochi giorni il PD sarà impegnato nella FESTA DELLA DEMOCRAZIA...  forse meglio se organizzasse una VEGLIA FUNEBRE ALLA DEMOCRAZIA.

In allegato fronte-retro del manifesto "incriminato" oggetto della CENSURA da parte di questa amministrazione.

Walter Salvatore