Altra discarica abusiva a Barisciano

Il Capoluogo.it - 21 set 2011

Barisciano (L'Aquila), 21 set 2011 - Altra discarica abusiva a Barisciano e questa volta il caso ha risvolti grotteschi.

Oltre un anno fa il proprietario di un fondo agricolo segnala agli organi preposti che sul proprio terreno qualcuno ha provveduto a depositare materiale proveniente da lavori edili.

Segnala anche che proprio in quei giorni ed a pochi metri dal punto di discarica un uomo sta facendo lavori con materiale che è presumibile essere identico a quello che si trova nel mucchio scaricato sul proprio fondo (pezzi di porfido per pavimentazioni mischiato a cemento).

Nel frattempo, qualcuno provvede a ricoprire la piccola discarica con terra ed altro materiale vegetale, forse nel tentativo di occultarla.

Oggi però è scoppiato il caso perché il proprietario del fondo ha avuto sentore di poter essere chiamato a bonificare l'area a proprie spese oltre che chiamato a pagare eventuali multe previste per chi inquina e scarica abusivamente.

«Ma attenzione - denuncia il consigliere del comune di Barisciano Walter Salvatore - perché il lato grottesco della vicenda non è rappresentato dal fatto che l'organo preposto ignora la segnalazione per oltre un anno, né dal fatto che il danneggiato possa passare per colui che infrange la legge, né dal fatto che la spesa della bonifica debba accollarsela il danneggiato o magari il Comune, quindi tutti noi, né che il galantuomo artefice del fatto la passi liscia.

La parte veramente grottesca di questa vicenda è che non è escluso che il galantuomo in questione faccia parte proprio di quell'"organo preposto" che per oltre un anno ha stranamente ignorato sia la segnalazione che l'esistenza di questa piccola discarica».

LA REPLICA: «NESSUNA DISCARICA ABUSIVA» - «Non si tratta di una discarica abusiva, ma di un paio di carriole di materiale abbandonato su un terreno privato». La precisazione arriva da un operatore della stazione di Barisciano della Forestale, che ha effettuato oggi il sopralluogo nel luogo segnalato. «Si trattava di porfido - ha aggiunto - e ora la Forestale sta provvedendo alla rimozione».